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Violenza nel calcio sempre più diffusa

Violenza nel calcio sempre più diffusa

Notizia ormai nota quella della vicenda avvenuta nella città di Napoli che alla vigilia dello partita di Champions League contro l’Eintracht (questo nome devo sempre cercarlo prima di scriverlo, una roba uscita dal nulla eppure), dove i tifosi tedeschi hanno creato un bel po’ di casini al centro storico ed alle forze dell’ordine totalmente incapaci di gestire la situazione. Come hanno fatto tre o quattrocento facinorosi a compiere ancora oggi, un atto del genere? I danni sicuramente saranno a carico del Governo italiano, anche se alla Germania qualche richiamino lo farei, perché un ministro degli interni non è riuscito a limitarli, andrà a finire così che ci rimetterano sempre e comunque i cittadini onesti.

Su internet c’è comunque molta confusione riguardo la vicenda: c’è chi dice che a provocare hanno cominciato i napoletani, chi ovviamente non è d’accordo con questa affermazione, ma come abbiamo già detto ormai il danno è fatto ed a rimetterci son state anche tutte le attività ignare della partita e che si trovavano sulla strada sbagliata in quel momento. Su campo la partita si è svolta diversamente con il Napoli che ha battuto 2 a 0 l’Eintracht dando quella dolceamara rivincita dopo tutto il disastro avvenuto prima e durante il gioco, sì perché nel 2023 sembra difficile recepire dai tifosi di calcio che effettivamente si tratta di un gioco, anche abbastanza semplice e stupido visto che comprende 22 persone che calciano una palla.

Il problema però della violenza non tende a diminuire ma anzi, ha raggiunto anche le serie più impensabili. Serie di eccellenza dopo la C è comunque un problema che persiste da anni, dove squadre di categorie davvero minori ogni anno sono teatri di scontri tra tifosi, anche e soprattutto dello stesso territorio. Parlando di stesso territorio Le Iene hanno documentato la vicenda che ha avuto in una partita giovanile under 14, si avete capito bene. Il tutto si è svolto ad Ischia dove erano ospitati i genitori (perché si tratta di questi e non di tifosi a caso, ma GENITORI) della squadra del Qualiano che improvvisamente hanno avviato una rissa dove sono partiti pure colpi di cintura. La vicenda è molto confusionaria, non c’è una reale ragione, ma anzi una condanna perché il tutto è avvenuto davanti ai figli.

Un esempio dunque di calcio violento che è arrivato laddove dovrebbe esserci insegnamento, come ha sottolineato il presidente della squadra ischitana che ha invitato, insieme al presidente del Qualiano, i genitori a partecipare ad un buffét riappacificatore, richiesta che comunque non è stata accolta. Non sappiamo nemmeno se riporre la speranza sui figli perché di fronte a contesti del genere facciamo fatica a pensare che non crescano pessimi esempi.

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