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Pierluigi Bersani

Primarie, nel Pd fronda contro Vendola ma Bersani: “Spero partecipi”

Si va facendo sempre più dura la battaglia per le primarie del centrosinistra. Il leader di Sel Nichi Vendola aveva infatti spiegato, qualche giorno fa, di non esser più sicuro di candidarsi, se queste sarebbero diventate quasi una resa dei conti interna al Pd, e oggi un gruppo di parlamentari democratici guidati da Beppe Fioroni ha scritto una lettera al segretario Bersani chiedendogli di modificare le regole delle primarie, in modo da ostacolare la candidatura del presidente della Regione Puglia. Nella lettera, si legge:

“Essendo primarie di coalizione riteniamo che i partecipanti delle altre forte politiche debbano presentare un programma compatibile e integrabile con il nostro. Iniziative come quella referendaria abrogativa per leggi che possono essere sicuramente migliorate, ma la cui abrogazione recherebbe nocumento al paese, non sono di certo compatibili”.

Il riferimento è al sostegno di Vendola alla raccolta delle firme per cancellare la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori introdotta dal governo Monti e la norma, voluta dall’ex ministro Sacconi, che permette di stipulare contratti aziendali con deroghe a leggi e contratti nazionali.

sindaco di Firenze Matteo Renzi

Parte la sfida di Renzi:”Mi candido a governare l’Italia”

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha lanciato ufficialmente questa mattina, dal Teatro La Gran Guardia di Verona, la sua candidatura per le primarie del centrosinistra e quindi, in prospettiva, per la guida del paese, dando inizio al suo tour in camper in giro per l’Italia. Egli quindi accantona l’ipotesi di un altro governo Monti, perchè, dice, questo governo tecnico “ha fatto bene, ma non ha restituito una speranza ai giovani“. Le tre parole chiave della sfida di Renzi sono Europa, futuro e merito, “le tre cose”,dice, che servono “per cambiare l’Italia”. Egli inoltre si rivolge apertamente all’elettorato deluso da Berlusconi:Non ho paura dei voti di chi ha votato centrodestra” afferma, mentre attacca la sinistra radicale, che è una sinistra che “non vuole governare“.
Il sindaco di Firenze è entrato nella sala piena di gente da un ingresso secondario, evitando le telecamere ma anche alcuni sostenitori che lo aspettavano all’ingresso principale. La scenografia della sala era sobria, ma con i colori blu, rosso e bianco che ricordavano un pò le convention americane. Ai partecipanti venivano distribuiti cartelli con la scritta “Adesso” da una parte e dall’altra il nome Matteo Renzi, da alzare verso il palco. Subito prima dell’ingresso di Renzi, lo staff aveva fatto vedere un video per mostrare i cambiamenti degli ultimi 25 anni, in cui comparivano Gorbaciov e Reagan, le due Germanie, papa Giovanni Paolo II, la guerra in Jugoslavia, i simboli dei partiti, fino a Obama.

Bersani: non inciuci, ma un nuovo centrosinistra di governo

“Voglio partire da un centrosinistra di governo”, ha dichiarato il leader del PD Pierluigi Bersani, a Livorno per una conferenza programmatica del partito, in risposta ad alcuni giornalisti che gli avevano chiesto precisazioni riguardo la questione delle possibili alleanze in vista delle prossime elezioni.
Il segretario del Partito Democratico ha poi precisato: “Non sto facendo inciuci con nessuno. Voglio partire da un centrosinistra ma non dal centrosinistra di una volta”.
E’ questa dunque la replica di Bersani ai dubbi esternati dal leader di Sinistra, Ecologia e Libertà (SEL) Nichi Vendola questa mattina al Corriere della Sera: “Se io sono Balotelli e Di Pietro Cassano, non capisco Casini e D’Alema in che ruolo stiano. Per me stanno giocando una partita incomprensibile che rischia di cantare il de profundis del centrosinistra”.

Non intende adeguarsi, l’eterno outsider della politica italiana, e chiede di essere ascoltato: ”C’e’ un centrosinistra? Quali sono i valori e i programmi? Io non ho pregiudiziali verso un allargamento, il centrosinistra discuta con i moderati”.

 

Governo Monti, intesa con Pd e Pdl su giustizia e lavoro

Si è tenuto finalmente ieri il tanto atteso vertice di maggioranza, dopo che la scorsa settimana era saltato per il polemico diniego del segretario Pdl Angelino Alfano, e l’esito della lunga riunione a quattro tra il premier Mario Monti, il già citato Alfano, il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, sembra aver dato alcuni frutti. È stata infatti annunciata un intesa su alcuni dei punti nodali del programma di governo, ovvero il lavoro e la giustizia, mentre ancora molto lontane appaiono le posizioni dei partiti principali che sostengono l’esecutivo sul rinnovo dei vertici Rai.

Il futuro di viale Mazzini vede ancora ferme sulle proprie posizioni il Pdl, che vorrebbe procedere alle nomine in base all’attuale legge Gasparri, e il Pd che invece chiede un cambiamento della legge che regolamenta la governance della televisione pubblica. Nonostante la fase di stallo sulla Rai, il Presidente del Consiglio Mario Monti non ha nascosto la propria soddisfazione per i passi avanti compiuti sugli altri punti in agenda.