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Tasse, neanche i fortunati ne sono esenti, 6% sulle vincite superiori a 500 euro

Tasse, neanche i fortunati ne sono esenti, 6% sulle vincite superiori a 500 euro

La cosi detta “tassa della fortuna” mette fine anche alle vincite milionarie esentasse. Ci sarà d’ora in poi un prelievo del 6% sulle vincite superiori a 500 euro, ossia in pratica su chi vince a Superenalotto, Gratta e Vinci o Win for life. Per far capire con un esempio pratico quanto sia grande questa tassazione, se si applicasse alla vincita più alta mai registrata in Italia, 178 milioni di euro (con il Superenalotto dell’ottobre 2010), la trattenuta fiscale sarebbe stata di 10,6 milioni di euro!

Insomma, abbiamo capito che Monti vuole premiare il merito in questa nuova Italia e non la fortuna, ma qui si esagera (sebbene sia d’obbligo aggiungere che pur avendo il plauso dell’attuale premier è stata la scorsa legislatura ad approvare tale norma). Tassate anche le vincite-rendite, come quelle di Win for Life, che passeranno da 6000 euro a 5640 euro. La nuova tassa si applicherà anche ai contratti acquistati nel 2011, mentre per le videolotterie è prevista una deroga di 20 giorni affinché i concessionari possano avere il tempo di adeguarsi.

Rimane da capire perché poi siano state tassate queste lotterie e non Lotteria Italia, Poker, Casinò online, il Bingo e le slot machine, che pure fornirebbero un introito enorme, che a quanto pare ancora una volta non può essere accessibile per via degli interessi di una lobby, come quella del gioco d’azzardo, che in Italia diventa sempre più potente. La norma diventa effettiva con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e porterà secondo le previsioni della manovra Tremonti-Berlusconi, ad un introito di circa 1 miliardo di euro.

La percentuale da tassare non è stata specificata dalla legge, che ha affidato tale compito di regolazione al Monopolio di stato, che ha poi deciso per un’aliquota del 6%, come previsto già per altre categorie come il Lotto e 10&Lotto. Riguardo ad un possibile calo delle scommesse Lottomatica ha spiegato che comunque il 95% delle vincite dai propri concorsi sarà esente dalla tassazione, per cui la tassa sulla fortuna non dovrebbe influenzare la domanda di gioco.

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