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Sei basso e brutto? Non puoi entrare in discoteca

Sei basso e brutto? Non puoi entrare in discoteca

Una vecchia canzone recitava: “Se sei brutto ti tirano le pietre”. Non solo, potresti anche non entrare in discoteca. Un ragazzo di Treviso ha inviato una lettera al “Gazzettino di Treviso” per descrivere i comportamenti della discoteca “Amami”. Sembra che i criteri di selezione per poter entrare nella discoteca riguardino sia l’aspetto fisico che l’abbigliamento, portando così all’esclusione di persone brutte e basse. Nella lettera inviata dal povero ragazzo, alquanto frustrato, si legge

Dopo aver lanciato l’aperitivo domenicale che ha riscontrato tra il giovane pubblico un vasto consenso, l’Amami sembra aver optato per una clientela d’élite che non accetta chili di troppo, abbigliamento sportivo o qualche centimetro di meno.  Un cartello dichiara “festa privata” all’ingresso e sembra giustificare la selezione fisica fatta dal personale per stabilire chi è idoneo alla festa e chi invece non lo è. Così la serata tanto pubblicizzata in siti internet e cartelloni si rivela una festa privata per soli belli: vietato l’ingresso a ragazze e ragazzi che non rispondono ai gusti dei buttafuori perché, secondo loro, ritenuti troppo bassi, troppo grassi o non corrispondenti ad una clientela di alto livello. Decine di giovani sono costretti a cambiare meta o a tornare a casa perché non perfetti per la domenica sera firmata Amami. Un luogo di ritrovo e di divertimento diventa centro di umiliazione e discriminazione fisica, calpestando i principi di rispetto, uguaglianza e dignità. Se questa è la direzione verso la quale sono diretti i locali più frequentati, credo che una buona birra o la classica serata al cinema rimangano le scelte migliori per una sana serata tra amici.

Pronta è però arrivata anche la replica di Luca Giolo, il gestore della discoteca, che ha subito smentito l’esistenza di criteri di selezione per entrare in discoteca ribadendo che:

Non c’è nessun criterio. Gli addetti alla sicurezza hanno il compito importante di gestire il flusso delle persone in entrata in termini numerici e di dare la precedenza a chi ha prenotato i tavoli. Non fanno scelte.

Tuttavia, però, sui cartelli posti fuori il noto locale si legge spesso “festa privata”, lasciando così agli addetti alla sicurezza l’arbitrarietà nel decidere chi e come possa entrare in discoteca. Solo i belli. Possibilità, ovviamente, negata dallo stesso Giolo.

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