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Iran: energia nucleare per tutti, armi atomiche per nessuno

Iran: energia nucleare per tutti, armi atomiche per nessuno

Al vertice dei Paesi Non Allineati iniziato questa mattina a Teheran, la Guida suprema iraniana Ali Khamenei ha espresso la ferma intenzione di proseguire nella ricerca per l’energia nucleare a scopi pacifici, specificando al contempo che l’Iran non sta cercando di dotarsi di armi atomiche, come temono invece molti Paesi dell’Occidente.

Le sanzioni internazionali contro la nazione, ha sottolineato la Guida suprema, non scoraggiano affatto il suo programma nucleare, al contrario lo rendono “più solido”.

Più volte Khamenei ha fatto riferimento all’uso pacifico dell’energia nucleare, mentre, riguardo il sospetto sulle finalità militari della ricerca iraniana avanzate dalla comunità internazionale, Khamenei ha dichiarato:

“Energia nucleare per tutti e armi nucleari per nessuno è il nostro motto”.

Stando alle affermazioni della Guida suprema, l’uso di armi atomiche sarebbe considerato un grave peccato dall’Islam:

“Le armi atomiche non forniscono sicurezza né servono a consolidare il potere ma rappresentano una minaccia per tutti”.

Khamenei si è poi soffermato sul Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il cui potere rappresenterebbe una “dittatura evidente”, e la sua stessa struttura è per la Guida suprema iraniana “illogica”, “ingiusta” e “non democratica”:

“Questa è una forma evidente di dittatura, antiquata e obsoleta e la cui data di scadenza è già passata. Il mondo non può essere controllato da un gruppo di regimi dittatoriali”.

Nel suo discorso Khamenei ha anche affrontato la questione palestinese, condannando l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi. A questo proposito è intervenuto anche il presidente Ahmadinejad:

“Dopo 65 anni tutti ammettono che i diritti del popolo palestinese sono calpestati.”

Il leader iraniano ha poi aggiunto che la guida del mondo è affidata “agli schiavisti di ieri”, “potenze arroganti che umiliano altre nazioni” e risolvono con la guerra propri problemi economici:

“In Afghanistan, Iraq, Pakistan la gente è uccisa in maniera organizzata ma il Consiglio di sicurezza lo giustifica perché il principale partner di tutti questi incidenti è un membro”.

L’arrivo a Teheran del presidente egiziano Mohamed Morsi per il summit dei Paesi Non Allineati di oggi rappresenta una data storica in quanto le relazioni diplomatiche tra Iran ed Egitto erano state interrotte più di 30 anni fa a causa della questione palestinese ed è la prima volta da allora che un presidente egiziano giunge in visita a Teheran.

In quest’occasione, Morsi  cederà al presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad la presidenza triennale di turno del Movimento Non Allineati (Nam).

L’intervento di Morsi al vertice ha chiarito la posizione dell’Egitto nei riguardi del massacro che si sta perpetrando in Siria, per placare il quale il Paese si dice pronto ad intervenire:

“In Siria c’é una rivoluzione contro l’oppressivo regime. Siamo pronti ad aiutare a mettere fine ad un ulteriore bagno di sangue.”

La rete televisiva Al Jazira ha diffuso la notizia che le parole del presidente egiziano hanno suscitato l’indignazione dei delegati siriani, i quali hanno abbandonato il vertice.

 

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