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Pubblicò online gli incontri gay dell’amico che poi si suicidò: arriva la condanna

Pubblicò online gli incontri gay dell’amico che poi si suicidò: arriva la condanna

Potrebbe arrivare  a scontare fino a 10 anni di prigione Dharun Ravi, lo studente indiano di 20 anni della Rutgers University, università del New Jersey, che un anno e mezzo fa riprese con la webcam due incontri omosessuali del suo compagno di stanza l’allora 18enne ragazzo italo-americano Tyler Clementi. Ravi pubblicò poi le immagini dei filmati su internet e invitò con più messaggi messi su Twitter gli altri compagni a una specie di video-party, dal macabro retrogusto. Pochi giorni dopo Tyler per la vergogna si suicidò gettandosi nel fiume Hudson dal Washington Bridge, il gigantesco ponte che collega il New Jersey a Manhattan (New York).

Il caso creò immediatamente sdegno e scalpore nell’opinione pubblica che subito condannò l’atto di bullismo messo in atto dal giovane indiano, trasferitosi con la famiglia negli Stati Uniti quando aveva due anni. Tuttavia, non era giuridicamente possibile perseguirlo per la morte di Tyler che si era suicidato. L’episodio dei filmini in rete aggravò lo stato d’animo già estremamente precario di Tyler che aveva da poco rivelato ai genitori di essere omosessuali. E mentre il padre si era dimostrato tutto sommato comprensivo, la madre aveva reagito malissimo alla rivelazione del figlio.

A distanza di un anno e mezzo, Ravi è stato incriminato con 15 capi d’imputazione grazie ad una legge che punisce gli “hate crimes”, ovvero i crimini d’odio che siano stati dettati dalla discriminazione, a prescindere che essa sia di natura religiosa, sessuale o etnica. Lo scorso 17 marzo la giuria popolare di New Brunswick ha giudicato Ravi colpevole di tutti e 15 i capi d’imputazione. Proprio per questo l’entità della sua condanna che dovrebbe essere decisa a maggio potrebbe anche superare i 10 anni di detenzione.

Le associazioni gay, senza esaltarsi troppo, hanno comunque accolto con soddisfazione pacata la sentenza, mentre i magistrati ritengono che essa sarà da  monito a tutti coloro che intendano compiere atti di bullismo e intolleranza.

 

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