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La Lega Nord pagava l’affitto di Calderoli

La Lega Nord pagava l’affitto di Calderoli

Non accenna a placarsi la tempesta di polemiche e di scandali che ha investito la Lega Nord. Sembra infatti che con i soldi del Carroccio sia stato pagato l’affitto della casa romana dell’ex ministro Roberto Calderoli, alla guida della Lega insieme a Maroni e alla Del Lago, dopo le dimissioni di Umberto Bossi, a seguito dello scandalo che ha investito la sua famiglia. Questo almeno secondo quanto emerge da alcuni atti sequestrati dai carabinieri del Noe, nell’ambito dell’inchiesta che viene condotta dalla Procura di Milano, Napoli e Reggio Calabria, sui rimborsi elettorali della Lega.

Sembra che il Carroccio versasse circa 2.200 euro per l’affitto della casa romana di Calderoli, il quale ha controreplicato immediatamente: “Mi si infanga per aver avuto in dotazione da parte del movimento una casa-ufficio dal costo di 2200 euro al mese, quando io ne verso mensilmente 3000 di euro alla Lega Nord”. Tuttavia sembrano emergere altri particolari. La Lega sembra che fosse all’oscuro degli investimenti fatti dall’ex tesoriere Francesco Belsito in oro e diamanti. Il legale della Lega Nord ha consegnato i certificati di qualità dei diamanti e la copia di autenticità dei lingotti, in modo da verificare l’effettiva corrispondenza tra gli investimenti fatti da Belsito con i soldi dei rimborsi elettorali e i diamanti restituiti spontaneamente dall’ex tesoriere.

Non mancano poi le polemiche anche riguardanti i dossier secondo cui Maroni sarebbe stato spiato da Belsito. “Se fosse vero quello che stiamo leggendo sui giornali, sarebbe vomitevole: perchè se in una squadra, in un team, in una famiglia, c’è qualcuno che perde tempo a fare dossier deve essere mandato via con sonori calci nel sedere, perchè è la cosa più squallida che una persona possa fare. Al suo interno la Lega è in grado di fare le sue verifiche in tempi rapidi. C’è un triumvirato delegato a questo, dopo di che deciderà il futuro non solo di Stiffoni, ma di tutti noi. E se qualcuno ha sbagliato dovrà rispondere, perchè c’è un conto anche politico e non solo giudiziario da pagare”, ha dichiarato il Governatore del Veneto Luca Zaia.

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