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Festa della Mamma, torna l’Azalea della ricerca

Festa della Mamma, torna l’Azalea della ricerca

 

In occasione della festa della mamma di domenica 12 maggio, torna in piazza l’Azalea della Ricerca: non un semplice fiore, ma una concreata iniziativa per sostenere l’Airc, che favorisce la ricerca e la qualità di vita delle donne. 

 

Impegnata da 35 anni a questa parte nella ricerca l’Airc, si impegna a devolvere tutto il ricavato alla ricerca scientifica occupandosi di prevenzione, diagnosi e cura del cancro al seno e agli organi riproduttivi.per poter trovare la piazza, fra le 3700 dislocate in tutta Italia, è sufficiente inserire il nome della città visitando il sito dedicato: con un contributo di 15 euro sarà possibile poter acquistare (anche direttamente dallo shop online) l’azalea a sostegno della ricerca. 

L’azalea in questa occasione non è solo un semplice fiore, ma rappresenta un modo per sensibilizzare la società intorno ai tumori femminili. 

Fra i tumori più noti che colpiscono le donne, i tumori all’utero, l’ovaio e il seno, ma non solo visto che ci sono anche il cancro al polmone e al colon.

Ecco allora che conoscere la malattia significa evitarne gli aspetti peggiori: è allora importante divulgare l’importanza della prevenzione aderendo ai programmi di screening. 

Fra gli strumenti di prevenzione più efficaci, la mammografia, che tuttavia si rivela importante per le donne al di sopra dei 40 anni, particolarmente importante per la prevenzione in donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni: se fatta ogni due anni, riesce a ridurre la mortalità del 20 – 25%. 

Tra i 40 e i 45 anni vi è ancora incertezza sulla sua efficacia di prevenzione, mentre è provato scientificamente che non sia necessaria per le donne al di sotto dei 40 anni di età. Va effettuata solo nel caso in cui si notino particolari sintomi come il cambiamento della forma e del colore del capezzolo, la retrazione della cute, eventuali noduli. 

Al di sotto dei 40 anni però, ci sono però tanti altri esami di prevenzione che vanno fatti con una certa regolarità.

Si comincia presto, intorno agli 11 – 12 anni, per le ragazze e i ragazzi devono essere sottoposti al vaccino contro l’HPV, conosciuto anche come Papillomavirus. In coincidenza dell’inizio dell’attività sessuale e in ogni caso non oltre i 25 anni, è bene cominciare a fare il Pap Test, ogni 3 anni fino ai 70 anni, mentre dai 30 – 35 anni in su, il Pap Test può essere sostituito con l’HPV Test, anche come esame di riferimento per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. La prevenzione offre anche maggiori possibilità di sopravvivenza. 

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