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Falsa cieca truccava pratiche di indennità: arrestata

Falsa cieca truccava pratiche di indennità: arrestata

Arrestata per corruzione e truffa. Con questa accusa è stata fermata una dipendente dell’Asl di Pavia. La donna, Guiduccia Massolini, di 51 anni, avrebbe procurato pratiche false di rimborso per indennità di accompagnamento. Lei stessa, emetteva i relativi ordini di pagamento, dai cui poi tratteneva una parte dell’intera somma destinata ai beneficiari. Ma non è finita qui. La dipendente, era riuscita anche a raggirare l’Inps, inventando anche per lei, per sua madre, e per il figlio una cecità totale a cui era corrisposto un oneroso  rimborso.  

Ancora non è chiara la modalità con cui riusciva nella truffa, l’unica cosa certa al momento è che i casi sin qui accertati sono ben 135, ma almeno altre 400 persone saranno sentite per le indagini. La donna, è stata arrestata stamani, a pochi chilometri dal capoluogo, a Torre d’Isola. Lavorava come addetta all’ufficio invalidi civili da 10 anni. Nel controllo dei documenti che gli passavano sotto le mani, “creava” pratiche false riuscendo ad incrociare richieste e valutazioni mediche fasulle, che poi venivano inviate all’Inps  per i pagamenti che spettano agli invalidi. Si rivolgeva solamente a persone di sua fiducia, e comunicava falsamente per via telematica all’Inps che queste persone risultavano eredi di invalidi civile deceduti ai quali non erano stati corrisposti in vita i benefici economici dovuti per l’accompagnamento o per altre indennità.

L’ammontare totale delle somma fatta indebitamente pervenire a lei e a tutti coloro che hanno usufruito di questo sistema truffaldino, si aggira su 1.300.000 euro. La donna, comunque, non è nuova a queste truffe, già nel 2009 aveva subito una condanna per reati simili ma di somme molto minori.

La truffa è stata così commentata dal direttore generale dell’Asl di Pavia, Alessandro Mauri: “Non siamo stati colti di sorpresa, sapevamo da mesi che erano in corso indagini per una presunta truffa e avevamo messo da subito a disposizione tutte le nostre strutture per l’inchiesta, mi preoccupa soprattutto che ne risenta l’immagine di una struttura dove lavorano persone con grande sacrificio e dedizione per chi ha bisogno, è necessario che venga fatta pulizia, e, senza condannare nessuno, eliminare le eventuali mele marce”.

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