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Il caffè allunga la vita

Il caffè allunga la vita? Pare propri di si, dopo che per anni si sono susseguite analisi scientifiche spesso contrastanti tra loro circa i benefici o meno che porterebbe questo piccolo piacere quotidiano, la conclusione a cui è giunto lo studio condotto dal National Institutes of Health americano pubblicata oggi sul New England Journal of Medicine appare inequivocabile.

 
La ricerca compiuta su 400 mila persone, la più ampia mai compiuta sull’argomento ha concluso che le persone bevitrici di caffè vivono un po’ di più. I ricercatori hanno notato una chiara connessione tra tazze consumate e anni di vita vissuta, non importa poi se il caffè sia normale o decaffeinato. Se si considera che gli americani sono tra i maggiori consumatori al mondo della nera bevanda, la notizia è davvero positiva.

La fine del mondo nel 2012 non ci sarà

Sulla fine del mondo se ne sono dette di tutti i colori. Secondo una presunta profezia Maya il 2012 dovrebbe essere l’anno del trapasso per il nostro beneamato quanto bistrattato pianeta. Una teoria, abbiamo detto, che ha avuto il merito di far suscitare nuovo interesse dell’opinione pubblica verso questa antica civiltà d’oltreoceano, incentivando gli studi sulla materia e relative missioni nei siti dove si diffuse questa cultura, che proverebbero come la suddetta profezia sia priva di fondamento.

E’ il risultato a cui sono giunti gli archeologi coordinati da William Saturno della Boston University i quali hanno annunciato la loro scoperta sulla rivista Science. Il gruppo di studiosi ha ritrovato il calendario Maya più antico riportato sotto forma di tavole astronomiche dipinte sui muri di un edificio sito in Guatemala nella località di Xultun scoperta nel 1912. Le tavole risalirebbero al nono secolo avanti cristo, sarebbero quindi più antiche del Codice Maya relativo al periodo compreso tra il 1300 e 1500 avanti cristo su cui si basa la profezia della fine del mondo.

Disegni erotici di 37.000 anni fa trovati in Francia

I ricercatori francesi hanno scoperto quella che potrebbe essere la prima forma di raffigurazione erotica all’interno di una grotta ubicata in Europa. Le incisioni datate almeno 37 mila anni fa rinvenute in una località chiamata Abri Castanet nel sud ovest della Francia, raffigurano immagini di animali ma anche di genitali femminili, riconducibili all’arte dell’Aurignaziano la prima cultura preistorica diffusa in Europa proveniente dall’Africa.

Lo sbadiglio è contagioso tra uomo e cane

I cani possono assomigliare ai loro padroni? Quella che in un primo momento appare come una singolare quanto diffusa supposizione spesso avvalorata dai fatti, viene oggi ulteriormente avallata da uno studio dell’Università di Porto in Portogallo e pubblicata sulla rivista Animal Cognition. Non solo gli umani possono contagiarsi tra di loro con semplici atti come una risata o uno sbadiglio, ora pare che la medesima cosa accada anche con gli amici a quattro zampe.

 
Secondo i ricercatori portoghesi si è creata ormai una tale empatia tra i cani e il loro padroni al punto che quest’ultimi possono indurre le simpatiche bestiole a sbadigliare. Considerato che sono poche le specie animali che sbadigliano e i cani sono fra queste, lo studio ha evidenziato come il semplice suono dello sbadiglio emesso dal padrone induce il cane a fare lo stesso. Un chiaro risultato dell’evoluzione dovuta a migliaia di anni di convivenza.

I gas dei dinosauri influirono sul riscaldamento climatico

Il riscaldamento climatico? Colpa dei dinosauri. Secondo una ricerca effettuata dall’Università di Liverpool e pubblicata sulla rivista americana Current Biology, le emissioni gassose dovute alle flatulenze dei dinosauri sauropodi esistiti 150 milioni di anni fa, avrebbero contribuito in maniera consistente al riscaldamento climatico della Terra in età preistorica. Animali come il Diplodocus del peso di almeno 20 tonnellate, si nutrivano prevalentemente di vegetali producendo nel corso del processo digestivo una gran quantità di gas. Se si considera che nella preistoria di rettili di questo tipo ne esistevano decine per chilometro quadrato, gli esperti hanno calcolato che in un anno avrebbero potuto produrre fino a 520 milioni di tonnellate di metano.