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Caso Tarantini, Lavitola rientra in Italia e si costituisce

Caso Tarantini, Lavitola rientra in Italia e si costituisce

Finisce oggi la latitanza sudamericana dell’ex direttore dell’Avanti, Walter Lavitola. Una nuova ordinanza di custodia è stata emessa dalla Procura di Napoli nei confronti dell’uomo, che era latitante in Sud America dallo scorso 14 ottobre e rientrato in Italia per costituirsi. Tra le nuove accusa ci sarebbe anche quella di corruzione internazionale per presunte tangenti a dei politici panamensi per la realizzazione di carceri. Altre accuse riguarderebbero poi i mondo dell’editoria. Lavitola è atterrato a Fiumicino con un aereo proveniente da Buenos Aires e, preso in custodia dalla polizia di frontiera, è stato poi trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale.

Nell’ambito della vicenda delle nuove accuse nei confronti di Lavitola, è scattato anche un ordine di custodia cautelare nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento è stato immediatamente trasferito al Senato per richiederne l’autorizzazione all’esecuzione. Lavitola era dunque latitante da alcuni mesi, ovvero da quando la Procura di Napoli lo aveva accusato di estorsione, insieme a Gianpaolo Tarantini e la moglie, ai danni dell’ex Premier Silvio Berlusconi. Lavitola dovrà ora chiarire la sua posizione alle diverse Procure che si occupano della P4, nonché chiarire la natura dei suoi rapporti con Tarantini, colui che procacciava le escort da destinare alle feste di Berlusconi a Palazzo Grazioli. Da quanto dichiarato a Buenos Aires prima della partenza, sembra che l’uomo, sebbene abbia paura della vita carceraria, non ne potesse però più anche di quella da latitante.

Diverse erano state le dichiarazioni (da latitante) di Lavitola, a proposito del suo coinvolgimento nella vicenda delle escort portate alle feste di Berlusconi e per il quale coinvolgimento la Procura di Bari aveva respinto la richiesta della revoca della misura di custodia cautelare in carcere per l’ex direttore dell’Avanti. L’uomo riteneva, senza entrare nel merito delle decisioni che qualcuno di intoccabile esistesse veramente e che avrebbe ingaggiato una società di investigazioni non italiana per far luce sulla faccenda.

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