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Biografia non autorizzata di Julian Assange, storico fondatore di WikiLeaks

Biografia non autorizzata di Julian Assange, storico fondatore di WikiLeaks

La biografia non autorizzata di Julian Assange è in vendita in Gran Bretagna da ieri in tutte le librerie, immediato successo della pubblicazione, che parla della vita di un personaggio controverso, per alcuni un perseguitato dalle lobby del potere mondiale, per altri un cialtrone ed uno stupratore.

L’anonimo scrittore del libro avrebbe compiuto oltre 50 ore di interviste con il fondatore del network che poco tempo fa’ diffuse in rete numerose ed imbarazzanti rivelazioni sulla considerazione degli Stati Uniti per moltissime nazioni, alleate o meno, che hanno letteralmente mandato in tilt la diplomazia internazionale (costringendo molti paesi, fra cui l’Italia, a ripiegare in un garbato “non importa”). Alcuni hanno sostenuto che se la sia scritta lui stesso, o che l’abbia fatta scrivere da qualche suo collaboratore per dare l’impressione di non farsi pubblicità da solo, ma questo è solo un rumors considerato dai suoi fan l’ennesimo attacco alla sua persona.

“Le accuse di stupro nei miei riguardi sarebbero ridicole se non avessero qualcosa di terribilmente sinistro, le donne che hanno fatto sesso con me l’hanno fatto sempre di loro spontanea volontà e con una certa soddisfazione aggiungerei” ha risposto alla domanda su come considera le accuse che gli vengono rivolte. Tali accuse vengono da due donne svedesi e sono giunte proprio a proposito, subito dopo l’annuncio del fondatore di WikiLeaks dell’intenzione di pubblicare i file segreti della diplomazia USA.

Assange aveva originariamente autorizzato la biografia perchè il milione di dollari promessogli come compenso avrebbe aiutato Wikileaks a risollevarsi dalla precaria situazione finanziaria in cui versa ormai da molti mesi, ma poi l’editore Canongate ha deciso di pubblicare in anticipo il libro e senza le correzioni desiderate da Assange e questo ha provocato l’accusa da parte del fondatore di Wikileaks di “doppiezza, se non addirittura scorrettezza nei suoi riguardi”.

Fra poche settimane il processo deciderà se Julian rimarrà in gattabuia oppure se tornerà in libertà, libertà che potrebbe essergli comunque poco congeniale visti i suoi molti altri problemi giudiziari che lo attendono negli Stati Uniti.

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