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UE: la Grecia deve restare. Asse Monti-Hollande

L’Unione Europea vuole che la Grecia resti nell’Eurozona, a patto che rispetti gli impegni presi. Questo il messaggio lanciato dal vertice UE tenutosi ieri a Bruxelles rivolto ai cittadini greci, in procinto di esprimere la propria volontà tramite le elezioni del 17 giugno.
“Siamo del tutto consapevoli degli sforzi significativi già compiuti dai cittadini greci”, ha dichiarato il Presidente UE Van Rompuy, sottolinenado però che “l’Eurozona ha mostrato una solidarietà considerevole, avendo già erogato insieme al Fondo monetario internazionale circa 150 miliardi di euro a sostegno della Grecia dal 2010”.
I Capi di Stato europei hanno confermato l’intenzione di impegnare i fondi strutturali e altri strumenti per riportare la Grecia sulla strada del risanamento e della crescita.
Alla cena informale, durata circa sei ore, sono stati effettivamente discussi i punti che saranno all’ordine del giorno al summit europeo previsto per fine giugno. La proposta più interessante riguarda gli Eurobond, che consentirebbero ai Paesi dall’economia più traballante di finanziare il proprio debito per liberare capitali da utilizzare in chiave anticiclica. Il neopresidente francese Hollande, spinge molto in questa direzione, non ritenendo accettabile che nella stessa zona monetaria alcuni titoli di Stato si vendano al 6% d’interessi mentre altri a tasso zero. Puntare sulla crescita, dunque, e non solo sul rigore, come preme invece alla Cancelliera tedesca Angela Merkel, timorosa che venga intaccata la stabilità economica della Germania.

Berlusconi non si candiderà come premier

Una giornata piena quella di ieri per l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: prima il vertice con coordinatori e capigruppo del suo partito per fare il punto sulla debacle delle elezioni; poi le dimissioni di Bondi da coordinatore nazionale, prontamente respinte; infine il summit dei leader del Ppe a Bruxelles.

“Non so se mi ricandiderò”, aveva detto ai giornalisti uscendo da Palazzo Grazioli al termine della riunione con i suoi. Da Bruxelles, invece: “Io premier? Lo escludo”.

Non intende dunque ripetere l’esperienza “del predellino”, ma annuncia nuove proposte politiche. Pochi i dettagli: rientrata l’idea di azzerare l’organigramma del partito sostituendo lo stato maggiore pidiellino, Berlusconi ventila l’ipotesi di un nuovo soggetto politico basato sull’esperienza del Ppe, di cui fa parte anche Casini, nell’intento di coinvolgere il leader centrista “per il bene dei moderati”. In quest’ottica vanno considerate anche le dichiarazioni su Luca Cordero di Montezemolo: “Se scende in politica non potrà che stare con i moderati”. Il leader di Italiafutura infatti aveva fatto sapere, tramite una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, che l’associazione, nata alla scopo di presentare analisi e proposte concrete riguardo la situazione critica in cui versa il Paese, potrebbe entrare in politica nel 2013 e che lui potrebbe non esserne il candidato da presentare alle elezioni.

Tributo a Falcone sul sito dell’FBI

Una cerimonia al quartier generale: così l’FBI ha commemorato la morte del giudice italiano ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992. Il direttore Robert S. Mueller, affiancato da due suoi predecessori e alla presenza di molti dignitari italiani invitati per l’occasione, ha ricordato Giovanni Falcone definendolo “un coraggioso avversario della Mafia e uno dei primi sostenitori della cooperazione internazionale nella lotta al crimine organizzato”, e rievocando le drammatiche circostanze della strage di Capaci, in cui insieme al giudice avevano trovato la morte anche la sua compagna e tre uomini della scorta.
Uno dei meriti principali di Falcone per l’FBI è stato quello di aver individuato subito la fondamentale importanza della cooperazione nazionale e internazionale nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata. Mueller nel suo discorso ha dunque focalizzato l’attenzione proprio su questa tematica: “molto prima che la parola globalizzazione divenisse un termine diffuso, il giudice Falcone capì che nessun dipartimento o Paese può combattere il crimine da solo e fece infatti di tutto per coltivare rapporti forti, amicizie, qui negli Stati Uniti e altrove nel mondo”.

Monti invita la Merkel, lei non risponde

Doveva essere un incontro trilaterale tra Francia, Germania e Italia, quello organizzato dal premier italiano Mario Monti a Roma con l’intento di “concertare” le posizioni in vista del Consiglio europeo di fine giugno, ma l’estensione dell’invito al Primo Ministro spagnolo potrebbe aver cambiato tutto. E’ stato lo stesso Rajoy a chiedere esplicitamente di entrare a far parte del gabinetto di crisi, aggiungendo un altro motivo di tensione ad una situazione già critica. La Cancelliera tedesca Angela Merkel infatti non ha ancora risposto all’invito di Monti, nonostante il rapporto fra i due sia sempre stato abbastanza affiatato.

La Merkel, che aveva già annunciato potenziali divergenze politiche tra Francia e Germania al vertice dell’Unione Europea del 23 maggio, non ha gradito l’apertura verso Madrid. Il suo portavoce, Georg Streiter, evitando di entrare nel merito della questione, ha dichiarato: “C’è un invito da Roma, ma non c’è ancora una risposta da parte della Cancelliera, né una data”.

Hollande mette in guardia i suoi ministri da Twitter e Facebook

In occasione del primo Consiglio dei Ministri, il neopresidente francese Francois Hollande, memore delle numerose gaffes del precedente governo, fa un accorato appello ai suoi ministri, chiedendo massima attenzione nella gestione dei social network, soprattutto Twitter e Facebook, che tanti problemi avevano causato all’ormai ex presidente Sarkozy.

La gaffe più famosa e divertente è certamente quella dell’ex Ministro dell’Industria nonché responsabile per l’Economia digitale Eric Besson, il quale nell’ottobre 2011, reduce da  una riunione del Consiglio evidentemente impegnativa, twittò per errore un messaggio privato dal contenuto piccante, invitando a letto con sé i suoi 13.000 contatti. L’evento suscitò inevitabilmente l’ilarità del web e finì sulle pagine di tutti i giornali, soprattutto perché qualcuno aveva diffuso la voce che la moglie ventiquattrenne del ministro non possedeva alcun account sul social network.

Denunce online contro l’evasione fiscale, boom del 150%

A ben guardare, la crisi devastante che da alcuni anni stiamo subendo ha avuto almeno un minimo risvolto positivo: gli italiani effettivamente cominciano a reagire con fastidio a situazioni che prima venivano considerate “normali”. Ne è un esempio la diffusione di siti web e applicazioni per device mobili tramite i quali è possibile segnalare episodi di evasione fiscale perpetrati da professionisti e commercianti: scontrini non emessi, lavori effettuati in parte in nero, fatture non rilasciate.
Evasori.info è uno dei portali più frequentato e vanta attualmente oltre 700.000 denunce spontanee, per un totale di 101.827.996 euro non dichiarati. Dall’inizio dell’anno ad oggi il numero delle segnalazioni è più che raddoppiato, se si pensa che il 2 gennaio scorso sul sito ne erano presenti appena 283.853. Si tratta tuttavia di denunce anonime così come anonimi restano anche gli evasori. L’obiettivo del sito non è infatti quello di promuovere la delazione o la pubblica gogna, come alcuni potrebbero pensare, bensì quello di mappare l’evasione in Italia, misurare ed illustrarne l’estensione e le conseguenze, sollecitare la coscienza civile dei cittadini e stimolare il dibattito su questo fenomeno dannoso.
Grazie alle statistiche elaborate su un nutrito elenco di categorie, si scopre che le denunce riguardano soprattutto il settore della ristorazione: fra ristoranti, bar, negozi di alimentari e servizi catering, si raggiungono le 500.000 segnalazioni. Seguono medici, dentisti e altri servizi sanitari per un totale di circa 30000 denunce e oltre 9 milioni di euro di sommerso.

Doping in palestra, uno su dieci ne fa uso

Uno su dieci fra i frequentatori di palestre assume sostanze dopanti: è quanto emerge dai dati relativi all’anno 2011, raccolti dalla Commissione Vigilanza e Controllo del Doping, che il Ministero della Salute ha recentemente diffuso. Si tratta di un fenomeno preoccupante poiché, come sottolinea il ministro Balduzzi, pur praticando attività sportiva, si rischia di perdere la salute, piuttosto che guadagnarla. Oltre alle sostanze illegali, infatti, spesso nelle palestre si fa largo uso di sostanze effettivamente non proibite per legge, ma che assunte in quantità elevate diventano potenzialmente pericolose per l’organismo. E’ il caso di integratori, diuretici e agenti mascheranti per gli uomini, mentre le donne prediligono gli stimolanti, in particolare quelli ad effetto anoressizzante, per il controllo del peso.