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Terremoto in Cina, bilancio salito a 89 morti

Terremoto in Cina, bilancio salito a 89 morti

È salito ad almeno 89 morti il bilancio delle disastrose scosse sismiche (5.7, 5.6, 3.2 e 4.4 della scala Richter)che venerdì scorso hanno colpito le province di Yunnan e Guizhou, nella Cina sud-occidentale. Man mano che i soccorritori riescono a raggiungere le comunità più isolate ubicate in una regione montuosa e con poche infrastrutture, si scoprono sempre più vittime. Secondo quanto diffuso anche dalla agenzia di stampa Nuova Cina, le autorità locali prevedono un numero ancora maggiore di vittime dal momento che l’area interessata, ovvero la contea di Yiliang nella provincia dello Yunnan, è una regione montuosa povera e la maggior parte delle cose sono state costruite senza il rispetto di alcuna normativa in materia anti-sismica.

Delle oltre 740 mila persone interessate dal sisma, sono circa 800 quelle rimaste ferite. Sono 6.650 le abitazioni ad esser state completamente distrutte dal terremoto, mentre 430.000 sono state lesionate. Circa 100 mila sono le persone ad essere state già  evacuate e probabilmente analoga sorte toccherà ad altre centomila. I soccorritori hanno trovato morti anche diversi animali, prevalentemente delle mucche. Danni minori sono stati rilevati anche nella contea di Weining, nella provincia del Guizhou, confinante all’area devastata. Circa 3.000 agenti tra polizia e militari sono impegnati nelle operazioni di soccorso.

Sul posto è atteso il primo ministro cinese Wen Jiabao, mentre il presidente Hu Jintao ha spronato tutte le autorità politiche ed amministrative a mettersi a disposizione dei soccorritori per poterli aiutare al meglio. Ricordiamo che già nel 2008 la Cina fu sconvolta da un altro disastroso terremoto nella a provincia del Sichuan, dove il sisma provocò  la morte di oltre 87 mila persone.

Purtroppo ci sono frane lungo le strade che ostacolano i soccorsi, senza contare il fatto che nei prossimi giorni si attendono ondate di forti piogge che rischiano di impedire ai soccorsi un intervento ancor più tempestivo e reso già difficile dallo stato di isolamento di molte delle zone colpite dal sisma.

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