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Giorgio Napolitano

Stato-Mafia, i pm di Palermo: “Il capo dello Stato non è un re”

La Procura di Palermo ha presentato questa mattina la costituzione in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale nel conflitto d’attribuzione sollevato dal Presidente della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa stato-mafia. Per i pm palermitani, “se il capo dello stato avesse un’immunità assoluta e gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extrafunzionali, questo coinciderebbe con la qualifica di “inviolabile” che caratterizza il sovrano nelle monarchie”.
Secondo il collegio difensivo della Procura di Palermo, composto dai professori Alessandro Pace, Giovanni Serges e Mario Serio, inoltre,

“non può ritenersi che l’essere rappresentante dell’unità nazionale possa costituire la fonte di ulteriori poteri, quali, nella specie, il potere di esigere la distruzione della documentazione delle intercettazioni di tutte le telefonate a lui rivolte ancorchè inviate da soggetti sottoposti ad indagine penale. Quindi la posizione del Presidente della Repubblica si affianca, a livello paritario, a quella degli altri organi dello Stato”.