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Beppe Grillo

Beppe Grillo attacca Matteo Renzi: “Soffre d’invidia penis”

Beppe Grillo torna ad attaccare il Pd, e questa volta prende di mira il sindaco di Firenze Matteo Renzi:Renzi soffre di invidia penis. Vorrebbe essere come il M5s, ma deve accontentarsi di essere del pdmenoelle. Un trauma.” Così ha scritto Grillo sul suo blog, accusando Renzi di portare avanti temi in parte simili a quelli del Movimento 5 Stelle: “Renzi sente profondamente la mancanza di un programma elettorale del Pdmenoelle di egual valore al nostro. Per questo si considera intimamente inferiore. Questa situazione lo manda in bestia.” ha continuato il comico genovese, che ha definito inoltre il sindaco di Firenze “un ebetino inconsapevole, un succhiarote della politica, un aspirante dalemino“, proprio Renzi che vorrebbe la “rottamazione” dei vecchi leader del Pd tra i quali, appunto, D’Alema in particolare.
Grillo fa inoltre notare che, secondo Renzi, “Il M5s scenderebbe al 2%, se le cose che dice le dicesse il PD“,ma, per il comico genovese,

“se il Pdmenoelle adottasse il programma del M5s Renzi non sarebbe candidabile. Per due motivi. Il primo è che dovrebbe occuparsi dell’amministrazione di Firenze, carica per cui è stato eletto e viene pagato, e non girare per l’Italia con un camper presidenziale stile Air Force One. Il secondo è che il M5s prevede un massimo di due mandati (la politica non è una professione) e Renzi sarebbe quindi già arrivato a fine corsa”.

Massimo D'Alema

D’Alema: “Mi candido solo se il partito me lo chiede”

Dopo l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, che ha annunciato domenica di non volersi più candidare in Parlamento, sembra continuare il ricambio generazionale all’interno del Pd, tanto chiesto da uno degli sfidanti alle primarie, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Oggi, infatti, anche Massimo D’Alema ha annunciato di essere disposto a non candidarsi, se sarà questa la volontà del partito:

“La mia disposizione è a non candidarmi. Semmai posso candidarmi se il partito mi chiede di farlo. E’ giusto il ricambio e sarà promosso largamente, è il Pd che deve decidere se ci ci sono personalità che è opportuno che restino, derogando al regolamento. In un Parlamento dove torneranno Berlusconi, Dell’Utri e Cicchitto, pensare che il rinnovamento consista nell’eliminare il gruppo dirigente del Pd è una visione un pò faziosa”

ha affermato.