Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, al termine di una lunga giornata, ha dichiarato: “Ci sono sempre io, non mi dimetto. Ci sarà una forte riduzione dei numeri della giunta e un rimpasto“. Formigoni oggi aveva incontrato nella sede romana del Pdl il segretario Angelino Alfano e il segretario leghista Roberto Maroni. Arrivando al vertice, il governatore lombardo aveva annunciato ai cronisti un “gesto forte” dopo l’ultimo scandalo esploso in Regione ieri. Parlando delle sue eventuali dimissioni, però, ha voluto chiarire, affermando: “Io non ho fatto nessun errore. La mia Regione è l’unica che ha i conti in ordine”. La stessa Lega chiede le dimissioni di Formigoni, che, dopo le dimissioni presentate dagli assessori leghisti alla giunta regionale lombarda, paventa la possibilità che possano esserci ripercussioni anche in Piemonte e in Veneto, perchè, ha affermato, “le tre giunte sono figlie dello stesso accordo politico“.
Il segretario del Pdl Angelino Alfano, ai microfoni di “Radio anch’io”, ha preso le difese del governatore lombardo, affermando: “Lavoriamo per evitare che cada la Regione Lombardia. Il presidente Formigoni farà cose talmente forti da rimettere in moto la Regione Lombardia. Penso che il presidente Formigoni debba azzerare tutto e ricominciare da capo, dare un segnale di cesura”.Riguardo alla possibilità che la caduta del governo lombardo possa avere ripercussioni sulle giunte regionali piemontesi e venete, Alfano ha poi affermato: “Non è una minaccia, è un patto politico assunto alle elezioni regionali” con la Lega.
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