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Stamina, il papà di Nicole: “Mi dissero: fai prostituire tua moglie”

Stamina, il papà di Nicole: “Mi dissero: fai prostituire tua moglie”

Ci sono nuove importanti rivelazioni sul caso Stamina, la cura sulle malattie neurologiche rare del professor Vannoni oggetto di dibattito nel mondo scientifico. Nicola De Matteis, panetterie e papà della piccola Nicole, affetta da una enecefalopatia dalla nascita per mancanza di ossigeno al momento del parto, ha raccontato infatti a “La Stampa”: “Ci hanno fatto indebitare per 47 mila euro e quando ho detto che non ce la facevamo più a pagare mi sono anche sentito rispondere di mandare mia moglie a prostituirsi“. De Matteis ha spiegato che la figlia era seguita al Regina Margherita di Torino, dove le veniva praticata la riabilitazione, ma non vi erano speranze di guarigione.

Cinque anni fa, vide in televisione una trasmissione in cui si parlava di trattamenti miracolosi effettuati in Thailandia grazie alla cellule staminali, e la moglie decise di partire per Bangkok. Poi, però, ha aggiunto,

“Una nostra amica ha un parente in trattamento Stamina e quando sente che stiamo per partire ci indirizza alla Cognition a via Giolitti, dove Vannoni ci accoglie assicurandoci che mia figlia si sarebbe alzata e avrebbe camminato dopo la prima puntura. Il dottor Andolina di Stamina ci spiegava che con le infusioni le cellule si sarebbero andate a posizionare su quelle del cervello lesionate, riparando i danni. Balle. Oggi dopo quattro interventi per distendere i legamenti delle gambe è ancora sulla carrozzina, con le mani ricurve e difficoltà a deglutire”.

Il vicepresidente di Stamina Foundation Marino Andolina, principale socio di Vannoni, ha raccontato invece, in un’intervista che andrà in onda questa sera a “Presa Diretta”, come è stato possibile avviare la sperimentazione del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, uno dei migliori ospedali italiani, nel settembre 2011, quando la Procura di Torino indagava già da almeno quattro mesi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione pericolosa di farmaci: A Brescia c’era un interesse di importanti personaggi di vedere curati se stessi e i propri congiunti. Abbiamo perciò deciso di curare prima i raccomandati così poi saremmo riusciti a far entrare i nostri bambini”.

Fra questi “importanti personaggi”, vi era in particolare il direttore vicario della Sanità Lombarda Luca Merlino, affetto da una malattia degenerativa a lenta progressione, e il cognato della direttrice sanitaria dell’Ospedale, Ermanna Derelli. Merlino ha negato di aver fatto pressioni per far intraprendere la sperimentazione di Stamina agli Spedali Civili di Brescia, mentre la Derelli ha fatto sapere tramite una sua segretaria di non aver risposte da dare.

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