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Singapore: scandalo per manichini a torso nudo

Singapore: scandalo per manichini a torso nudo

Nel principale ed elegante quartiere di shopping di Singapore hanno fatto bella mostra per giorni una fila di manichini vestiti con pantaloni di tuta rossi, senza però indossare altri indumenti, lasciando quindi in mostra il torso maschile che rappresentavano. Cosa c’è di strano? Niente, tranne che da quando sono stati esposti i giornali della città litigano furiosamente sull’opportunità di una “simile volgarità in pubblico“.

Idiosincrasie del terzo millennio, dove puoi trovare in una metropoli chi vende iPad ed altre tecnologie straordinarie, ma trovare ancora forti tradizionalismi al limite del medioevale! In realtà nonostante l’accoglienza ostile dei mezzi di comunicazione sembra evidente che la novità sia stata gradita dagli abitanti della città. Lo dimostrano le numerose foto di ragazze che spopolano su Facebook in cui appaiono a braccetto, al fianco o addirittura abbracciate ai manichini.

Gli “scandalosi” manichini sono stati messi da una casa di moda che vende in Stati Uniti, Asia ed Europa e che punta ad un’immagine più sbarazzina di quella eccessivamente sobria ricercata da certi ambienti troppo conservatori di Singapore. Per questo la Abercrombie&Fitch (A&F) ha lanciato la provocazione, che fortunatamente non ha provocato le reazioni violente che alcuni si aspettavano.

Sembra difficile spiegare perché questo genere di pubblicità possa generare tanto scalpore a Singapore” ha detto M. Thiyagarajan, un docente della Senior Business School del Politecnico di Singapore, specializzato in pubblicità e pubbliche relazioni. “Nonostante tutto abbiamo ottenuto un risultato molto incoraggiante. Lo studio più occidentale ed i contatti sempre più frequenti con Europa e Stati Uniti ci ha probabilmente aperto la mentalità e questo è un vantaggio per tutti.”

Per capire quanto sia importante l’accettazione più o meno tranquilla di questa esposizione basti pensare che nel paese asiatico sussistono ancora oggi leggi estremamente severe sull’abbigliamento, sebbene ormai raramente rispettate e prossime alla cancellazione; mentre ancora sussiste il rischio di carcere fino a due anni per chi viene sorpreso in atteggiamenti chiaramente omosessuali.

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