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Sciopero dei Tir, aumentano i prezzi dei prodotti alimentari

Sciopero dei Tir, aumentano i prezzi dei prodotti alimentari

L’Italia è ormai un paese paralizzato a causa dello sciopero dei camionisti, ed il corollario di conseguenze che ne segue è davvero drammatico. A Roma trovare pesce fresco è ormai un’impresa; secondo i responsabili del centro agroalimentare della Capitale, l’approvvigionamento è infatti calato dell’80-90%. Con prezzi, talvolta, che arrivano ad essere triplicati. A Firenze trovare ortaggi è un’impresa, la consegna delle merci secondo la Mercafir, la società che gestisce il consorzio fiorentino, nei mercati rionali cittadini, sarebbe calata del 70%. Non va meglio a Napoli, dove a Casoria bisogna tenersi la spazzatura in casa. Il sindaco ha infatti emesso un’ordinanza che vieta ai cittadini di depositare la spazzatura nei cassonetti, dal momento che i mezzi di raccolta non possono muoversi a causa della scarsità di carburante. A Bari bisogna attendere ore, facendo la fila, dinanzi a quei pochi distributori che ancora hanno del carburante e che, furbamente, approfittando della scarsità, impongono aumenti di centesimo per ogni litro. La situazione non è delle migliori neppure per le le grandi imprese: la Fiat ha dovuto rinunciare alla produzione giornaliera di 4200 autovetture. I produttori di mozzarella di bufala campana denunciano danni per 600mila euro al giorno, che diventano 50 milioni nel comparto ortofrutticolo secondo i dati diffusi dalla Cia.

La situazione non sembra destinata a migliorare. Pare infatti che entro due giorni nei negozi e supermercati le ultime scorte saranno esaurite, ma già adesso mancano diversi prodotti. Molte le speculazioni al consumo sui prezzi che, per alcuni ortaggi, sono aumentati anche del 40%. Tutto questo con 50 mila tonnellate di prodotti alimentari deperibili che rischiano di essere buttati ogni giorno. Questo è secondo Sergio Marini, presidente di Coldiretti, il bilancio sommario di quanto sta accadendo. Secondo il monitoraggio della Coldiretti, zucchine, verza, spinaci, cicoria, lattuga, broccoli e pomodori scarseggiano e quando si trovano, i prezzi altissimi. La situazione è particolarmente difficile nei supermercati dove si è interrotta la catena per il rifornimento, mentre va un pò meglio nei mercati rionali e degli agricoltori dove sono gli stessi produttori agricoli a rifornire i banchi.

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