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Piazza Santo Spirito, folle rissa a colpi d’accetta

Piazza Santo Spirito, folle rissa a colpi d’accetta

Un semplice litigio per futili motivi si è trasformato la scorsa notte in una pericolosa rissa quando uno dei due protagonisti ha tirato fuori una piccola accetta, ferendo l’avversario alla testa e agli arti.

Secondo le testimonianze, il litigio è scoppiato poco dopo mezzanotte in piazza Santo Spirito, nel quartiere di Oltrarno a Firenze, zona ricca di ristoranti e locali notturni. I protagonisti della vicenda sono un uomo di origini albanesi di 33 anni e un tunisino ventiduenne, quest’ultimo inizialmente seduto sul sagrato della Basilica rinascimentale di Santo Spirito, da cui la piazza prende appunto il nome.  Stando alle ricostruzioni, dopo aver discusso, il tunisino si è alzato per picchiare l’albanese, colpendolo più volte e facendolo finire a terra; rialzatosi, il trentatreenne ha estratto l’arma e si è lanciato contro il rivale, dopo aver spintonato altri due tunisini intervenuti intanto per aiutare il connazionale.

Sul posto è giunta immediatamente una pattuglia  della polizia, avvisata dell’accaduto da clienti e proprietari dei locali antistanti la piazza, e il personale del 118.

All’arrivo della polizia, il tunisino s’è lanciato sul cofano di una delle volanti urlando ingiurie contro i tutori dell’ordine, che hanno dovuto chiamare in rinforzo altre tre volanti per riportare la calma nella piazza duecentesca.

Risultato irregolare in seguito ai controlli effettuati dalle forze dell’ordine e per questo motivo segnalato all’Autorità Giudiziaria competente, il tunisino ha riportato ferite multiple alla testa e agli arti, giudicate guaribili in 10 giorni dai medici  del Pronto Soccorso di Santa Maria Nuova, che l’hanno poi dimesso, mentre per l’albanese sono stati riconosciuti 5 giorni di prognosi per i colpi ricevuti.

Quanto all’accetta, al momento del fermo l’albanese, denunciato per lesioni, era inizialmente risultato sprovvisto dell’arma, che è stata ritrovata successivamente sul tavolo di uno dei locali nelle vicinanze, aggravando la sua posizione con l’accusa di possesso di strumenti atti ad offendere.

 

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