Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Omicidio di Lignano, il racconto dell’assassina

Omicidio di Lignano, il racconto dell’assassina

Mentre il fratello è scappato via dall’Italia, Lisandra Rico rilascia la sua confessione sull’omicidio ai coniugi Burgato, a Lignano. Lisandra Aguila Rico, di 21 anni, racconta come la rapina si è trasformata in una follia omicida, quando i due giovani cubani incensurati sono diventati due spietati assassini, uccidendo i due anziani a coltellate. La situazione è degenrata quando Paolo Burgato ha riconosciuto Reiver Laborde Rico, fratellastro di Lisandra.

Poi il signor Burgato ha detto “Reiver, lasciaci stare” e allora mio fratello ha perso la testa perché aveva fatto il suo nome e ha iniziato a picchiarlo. Sentivo dei colpi contro il muro…  Io tenevo la signora che voleva aiutare il marito. Con la voce roca per non farmi scoprire ho detto a mio fratello “non riesco a tenerla”. E allora Reiver ha iniziato a picchiare anche la signora. A quel punto, anch’io ho perso la testa, ho preso il coltello più grande che avevo appoggiato per terra e ho tagliato la gola al signor Burgato e poi anche alla signora…

 

 

Durante l’interrogatorio davanti al pm Claudia Danelon, durato 6 ore, la ragazza ha cercato di scagionare il fratello dicendo di aver fatto tutto lei quella notte del 19 agosto scorso. Ma esiste la certezza scientifica che sono due le lame assassine e che entrambi impugnavano i coltelli. Quello che è certo è che i fratelli Rico volevano tornare a Cuba con un po’ di denaro e avevano puntato i Burgato.

 

In realtà le indagini proseguono anche perchè i due coltelli usati durante il delitto non sono stati ritrovati. Inoltre il pm ha confermato che “la ragazza si è portata via poco denaro e pochi gioielli” e poi ci sono molti dubbi sul movente. Lo stesso procuratore di Udine Antonio Biancardi ha detto che “potrebbe esserci un altro movente” e infatti non si escludono altre ipotesi oltre alla rapina.

Lascia un commento