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Non crede in Dio, ragazzino di 11 anni cacciato dai boy scout

Non crede in Dio, ragazzino di 11 anni cacciato dai boy scout

George Pratt ha frequentato il suo gruppo locale di Scout per dieci mesi ed era al settimo cielo quando lo hanno invitato a far parte del gruppo. Ma lo studente di 11 anni non è stato in grado di giurare fedeltà a Dio e alla Regina perché è ateo. La conseguenza del suo credo è stata quella di vietargli di farne parte causando la furiosa reazione del padre Nick, 45 anni, che ha accusato il movimento cristiano di essere “intollerante“. Nick ha detto:

Il cristianesimo dovrebbe  tolleranti, perdono e comprensione. Hai il permesso di partecipare se sei un cristiano o un musulmano, ma non si può non credere in Dio. Questo è a prescindere dal fatto di essere una persona sensibile, generosa, gentile o retta.  Ci sono un sacco di organizzazioni cristiane che non escludono nessuno. Sembra che solo gli scout facciano ciò.

George inizia a frequentare il 1 ° Gruppo in Midsomer Norton Somerset – che si riunisce in una sala di fronte alla sua casa – nel mese di gennaio. Ma per diventare un membro a pieno titolo avrebbe dovuto recitare la Promessa Scout, che dice le seguenti parole:

“Sul mio onore, vi prometto che farò del mio meglio, per compiere il mio dovere verso Dio e la Regina, per aiutare gli altri, e di osservare la Legge Scout.” Diverse versioni del giuramento sono disponibili per fedi diverse, come ad esempio l’uso di “Allah” per sostituire “Dio” per i musulmani. George ha dichiarato: “Sono molto deluso di non essere in grado di andare più solo perché non credo in Dio. Abbiamo parlato con il capo scout, ma non cambierà la sua decisione. Tutto ciò è molto ingiusto. Non ho però intenzione di cambiare la mia decisione”.

Il Movimento Scout è stato fondato da Robert Baden-Powell nel 1907 e l’avventuriero Bear Grylls è l’attuale capo degli scouts del Regno Unito. Simon Carter, del Movimento Scout, ha detto:

Tutti i giovani sono tenuti ad effettuare la Promessa Scout se desiderano diventare Scout. Lo Scautismo ammette che man mano che crescono e diventano adulti, alcuni giovani possano mettere in discussione o in dubbio l’esistenza di Dio, nel momento in cui si sviluppa la loro comprensione spirituale. Ma, attraverso questo processo, dovrebbero comunque rimanere degli Scout.

 

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