Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
La donna che dava la caccia ai cartelli messicani

La donna che dava la caccia ai cartelli messicani

Una donna la cui figlia è stata rapita e uccisa dai membri di un cartello messicano ha fatto di tutto per assicurarli alla giustizia. Miriam Rodrigues era inorridita e affranta per quanto poco le autorità fossero disposte a fare quando sua figlia, Karen, è stata rapita, quindi ha deciso di risolvere la situazione a modo suo. Alla fine, l’indagine di Miriam le ha fornito informazioni sufficienti per puntare il dito contro i membri di uno dei cartelli della droga più pericolosi del Messico, Los Zetas.

Dopo aver individuato uno degli uomini coinvolti nel rapimento di sua figlia, Miriam ha avviato le sue indagini. La madre si è travestita da operatrice sanitaria e ha lasciato intendere che stava conducendo un’indagine locale nella zona. Alla fine, ha raccolto informazioni sufficienti per consentire alla polizia di arrestare l’uomo che sospettava fosse coinvolto nel rapimento di sua figlia. Con l’aiuto di suo figlio Luis, Miriam è riuscita a portare questo membro della banda dietro le sbarre che ha cantato anche altri sui “colleghi”. Uno dei catturati era 18enne e Miriam ha sfruttato la sua dote materna per farsi dare informazioni su dove si trovasse la figlia, ma questo l’ha portata a scoprire solamente che la figlia era ormai morta.

Benzina sul fuoco, Miriam ha trasformato il suo dolore in una missione: abbattere i famigerati membri della banda responsabili, che viste le indagini erano però già stati uccisi per evitare che cantassero. Miriam ha dedicato i successi anni di questa tragedia a dare la caccia agli assassini di sua figlia. Si organizzò benissimo adottando vari travestimenti per avvicinarsi ai criminali senza destare sospetti, cambiando anche taglio di capelli. In quei tre anni, ha impedito la fuga di 10 affiliati del cartello che stavano tentando la fuga.

Sebbene la sua missione l’abbia resa una figura di speranza e ammirazione, l’ha anche messa in una posizione seriamente pericolosa. E nel 10 maggio del 2017, proprio il giorno della festa della mamma, la vita di Miriam è stata stroncata in casa sua a colpi d’arma da fuoco nonostante la donna avesse richiesto protezione la donna era ormai distrutta dal lutto. Al New York Times aveva detto infatti che “Non mi interessa se mi uccidono. Sono morta il giorno in cui hanno ucciso mia figlia. Voglio farla finita. Eliminerò le persone che hanno fatto del male a mia figlia e loro potranno farmi quello che vogliono.”

Il figlio di Miriam, Luis, continua la missione di sua madre, aiutando a trovare i membri del cartello responsabili del rapimento e dell’omicidio dei propri cari attraverso il San Fernando Missing Persons Activists Collective.

Lascia un commento