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Fiducia a Monti, i risultati del sondaggio

Fiducia a Monti, i risultati del sondaggio

Un sondaggio politico realizzato da SpinCon, istituto di sondaggi online indipendente, ha messo in evidenza quello che è il mutato atteggiamento del popolo italiano nei confronti dell’operato del Governo tecnico di Mario Monti, a 8 mesi dal suo insediamento. Le aspettative, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, erano sicuramente diverse e più rosee, rispetto allo scenario critico che faceva da sfondo all’avvento del professor Monti.

Un campione di 1850 persone, di sesso diverso e appartenenti a diverse categorie sociali, realizzato tra il 31 maggio e il 5 giugno, ha così decretato la perdita di fiducia alquanto netta degli italiani nei confronti dell’operato del Presidente del Consiglio. Una piccola fetta degli intervistati, il 7,1%, ritiene complessivamente l’operato di Monti molto positivo. Il 37% lo ritiene normalmente positivo, ma il 62,7% si scontra decisamente contro il professor Monti e il suo operato. In particolare, il 30% degli interpellati lo ritiene negativo, il 32,7% addirittura molto negativo.

Gli intervistati hanno poi risposto ad una domanda successiva più generale e volta a valutare l’intero operato del Governo. In particolare il 3,4% ritiene molto positivo, il 35,2% lo ritiene normalmente positivo. Come facilmente prevedibile, alla scarsa fiducia nel Premier Monti si accompagna anche una diminuzione della fiducia nei confronti dell’intera schiera di ministri di Monti. Parliamo del 64,1% che si schiera contro le riforme del Governo Monti.

Nel dettaglio, il 31,2% ritiene l’operato dei suoi ministri negativo, il 32,9%, percentuale dunque maggiore, lo ritiene invece molto negativo. La crisi economica, il declassamento delle banche, l’aumento del tasso di disoccupazione, il rischio di uscire dall’Euro, la gente che non riesce ad arrivare a fine mese sono elementi che sembrano aver dunque compromesso per sempre la speranza del popolo italiano nell’operato del governo tecnico, dopo gli scandali e le frustrazioni causate da Silvio Berlusconi e i suoi. Parliamo di un passaggio, anzi di un crollo dal 71% al 34%. Il tutto quando mancano sette mesi allo scioglimento delle Camere e continua l’ascesa del Movimento 5 Stelle che, nelle intenzioni di voto degli italiani, tocca il 20,2%. Superato anche il Pdl, fermo al 15,4% e il Pd al 23,2%.

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