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Claire Simmons, la storia della donna che mangia solo pizza da 31 anni

Claire Simmons, la storia della donna che mangia solo pizza da 31 anni

Sicuramente è una delle pietanze (nata in Italia ed esportata in tutto il mondo) più gustose di sempre. Margherita, capricciosa o diavola, parliamo della pizza. Eppure, come in ogni cosa, il troppo storpia. Ne sa qualcosa Claire Simmons, 33enne di Notting Hill (celebre quartiere di Londra protagonista anche dell’omonimo film con Julia Roberts e Hugh Grant) che da ben 31 anni ha una pericolosa relazione monogama con la pizza. Come riferito dal The Sun Clair per ogni singolo pasto quotidiano mangia pizza al formaggio ed ora i medici sono seriamente preoccupati per la sua salute, dal momento che questa particolare dieta potrebbe ucciderla, provocandole un ictus. Pare che la visione di qualsiasi altro cibo che non sia pizza, infatti, provochi a Claire spasmi, conati di vomito, tremore, impedendole di mangiare qualsiasi cosa sia diversa dalla tanto amata pizza. Il tutto perchè, sebbene la pizza sia gustosissima e in sè non faccia male, mangiata come solo alimento può seriamente danneggiare la salute, così come l’eccesso di qualunque altro alimento.

Claire Simmons afferma che svolge quotidianamente gli esercizi e beve acqua in abbondanza. Il problema è che la sua dieta limitata- risultato di una malattia mentale noto come Disordine Alimentare Selettivo – non fornisce tutti i minerali e le vitamine di cui necessita per  stare in buona salute e che sono presenti nella frutta e nella verdura. La donna ha deciso di raccontare la sua difficile storia al pubblico dopo aver letto la vicenda di un’altra ragazza inglese, di soli 17 anni, Stacey Irvine, ricoverata in ospedale per aver mangiato per circa 15 anni solo bocconcini di pollo di McDonald’s. Il celebre The Sun ha anche messo in luce che spesso questi disordini alimentari così estremi sono rinvenibili proprio in Gran Bretagna inducendo così a chiedersi se ci sia qualche particolare sostanza nell’acqua inglese che possa provocare tali disturbi alimentari in soggetti magri già predisposti.

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