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Venezuela: Chavez, rieletto presidente, ringrazia l’ “amato Pueblo”

Venezuela: Chavez, rieletto presidente, ringrazia l’ “amato Pueblo”

Il Venezuela ha scelto ancora una volta Hugo Chavez, che con il 54,4% ha vinto le elezioni conquistando il quarto mandato presidenziale consecutivo. L’affluenza alle urne è stata altissima, ha votato l’81% degli aventi diritto.
Il leader bolivariano, che ha distaccato lo sfidante Henrique Capriles di quasi dieci punti, ha ringraziato i propri sostenitori con un entusiastico messaggio su Twitter: “Gracias a mi amado Pueblo! Viva Venezuela! Viva Bolivar!”.

 
In carica dal 1999, salute permettendo, Chavez resterà al governo fino al 2019 per portare a termine l’annunciato obiettivo del “consolidamento del socialismo”. Il Venezuela, in recessione dal 2009, si trova ora a fronteggiare il calo del prezzo del petrolio, grazie ai cui proventi Chavez ha finanziato la sua politica di statalizzazione e assistenzialismo. Negli anni precedenti alla crisi, fra il 2003 e il 2008, sotto il governo del presidente bolivariano l’economia venezuelana ha conosciuto un’importante fase di crescita, la povertà è stata dimezzata, l’occupazione è aumentata, ci sono stati progressi nell’alfabetizzazione e nell’ambito dell’istruzione superiore, è calata la mortalità infantile e si è ridotta la diseguaglianza sociale. Tuttavia l’aumento del salario minimo garantito, degli incentivi lavorativi, delle pensioni e delle ferie sono stati ottenuti a costo di un forte incremento debito pubblico.

 
Attualmente il pericolo economico più grande per il Venezuela è l’inflazione, fra le più alte del mondo a causa della continua svalutazione della moneta nazionale. L’imponente statalizzazione realizzata da Chavez inoltre è andata inoltre a debilitare il settore dell’industria privata, d’altro canto l’obiettivo del leader bolivariano è dichiaratamente quello di costruire “il socialismo del XXI secolo”, il cui programma si può riassumere nello slogan “più Stato e meno mercato”.
Nel giorno della vittoria, quello che molti ritengono un vero e proprio dittatore, autoritario e populista, ha annunciato l’intenzione di voler creare “un Venezuela potente ogni giorno più democratico, più libero e più giusto”, per poi terminare il proprio discorso al grido di “Viva la patria, viva l’allegria, viva il socialismo, hasta la victoria siempre”.

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