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Berlusconi a Sarkozy e Merkel: “nessuno rida di noi”

Berlusconi a Sarkozy e Merkel: “nessuno rida di noi”

Silvio Berlusconi fa una levata di scudi per l’Italia ed afferma con convinzione che i francesi ed i tedeschi, che hanno un sistema bancario in crisi, non hanno alcun diritto a criticare l’Italia, ne tanto meno a dargli lezioni di alcun tipo.

Questa in sostanza la comunicazione che il premier ha diramato all’inizio del Consiglio dei ministri straordinario convocato d’urgenza per decidere di vitali riforme per la crescita e lo sviluppo del paese. Berlusconi ha auspicato unità negli intenti fra chi è chiamato a scegliere la strada e prendere le decisioni vitali da presentare al Consiglio Europeo di mercoledì prossimo.

L’insieme della classe dirigente italiana, se vuol essere considerata tale, invece che un coro di demagoghi, dovrebbe unirsi nello sforzo dello sviluppo e delle necessarie riforme strutturali sulle quali il governo ha preso e sta per prendere nuove decisioni di grande importanza” si legge nella nota di Berlusconi.

Insomma basta faziosità di partito è stupide dispute meschine, bisogna mettersi una volta e per tutte attorno ad un tavolo immune dalle vecchie e negative abitudini di nichilismo e catastrofismo e ragionare con realismo su come aiutare il paese.

Altro importante appello è invece rivolto a Sarkozy ed alla cancelliera Merkel, i quali non avrebbero nessun diritto di parlare con senso di superiorità viste le condizioni del loro sistema bancario.

La nota arriva probabilmente in risposta all’episodio del Consiglio Europeo di ieri, dove quando un giornalista ha chiesto a Nicolas Sarkozy ed Angel Merkerl come fosse andato il colloquio con Berlusconi e loro hanno risposto con una lunga risata, risata che sarebbe durata ben 19 secondi secondo un giornale. Fatto interpretato un po’ da tutti come un’azione poco lusinghiera nei confronti del premier italiano.

Berlusconi ha quindi avvertito: “l’euro è l’unica moneta che non abbia alle spalle, come il dollaro o la sterlina o lo yen, un prestatore di ultima istanza disposto a difendere strutturalmente la sua credibilità di fronte all’aggressività dei mercati finanziari. Questa situazione va corretta una volta per tutte”.

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