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Cogne, nessun permesso premio per la Franzoni

Respinto il ricorso dei legali di Anna Maria Franzoni per poter usufruire dei permessi per lasciare il carcere tre giorni al mese e tornare a casa dai figli. La donna, condannata in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele, di tre anni, ne aveva fatto richiesta già nell’ottobre scorso al il tribunale di sorveglianza di Bologna, che tuttavia non aveva accordato tali benefici. Ricorsa in appello, la domanda della Franzoni è stata rigettata anche dalla prima sezione penale della Cassazione, nonostante abbia già scontato oltre un terzo della pena nel carcere Dozza, a Bologna.
Anna Maria Franzoni, soprannominata “la mamma di Cogne” dalla stampa, è in carcere dal 21 maggio 2008, quando la Corte di Cassazione ne ufficializzò la condanna. All’epoca dell’omicidio, avvenuto nel 2002, il suo caso suscitò un grande interesse mediatico, dando vita al dibattito fra coloro che si schieravano dalla sua parte, credendola innocente, e coloro che la giudicavano colpevole dell’atroce delitto, dibattito alimentato dalle incessanti trasmissioni televisive che si sono ampiamente occupate del caso.

 

Spending review, dimezzato il Fondo per le vittime da uranio

Fra le voci della revisione della spesa pubblica previste dal Governo Monti, si trova anche il Fondo per le vittime da uranio impoverito, che, secondo la bozza del decreto legge, passerà da 21 milioni di euro a 11 per il 2012, di cui 9 già erogati.
Sono circa 600 le domande di risarcimento di militari e civili che si sono ammalati di tumori e linfomi mentre prestavano il proprio servizio per lo Stato, presso le missioni di pace all’estero o nei poligoni italiani, specialmente quelli in Sardegna.

 

Proprio in questa regione infatti, nel 2011 per la prima volta in Italia, un poligono militare è stato posto sotto sequestro perché contaminato dalla presenza di uranio impoverito: è accaduto a Quirra, dove, secondo le indagini, venivano convogliate apparecchiature elettroniche e armi da smaltire, tra le quali anche bombe e barili di napalm. L’intera zona, compresi aria, fiumi e terreni, è stata giudicata inquinata, compromessa dai brillamenti delle armi, che diffondevano le loro particelle cancerogene.
“Come si fa a tagliare sulla pelle dei malati di tumore e leucemie per colpa dello Stato?” ha dichiarato Falco Accame, presidente dell’Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti (Anavafaf), che ha spiegato poi: “Quel fondo è stato voluto nel 2008 dall’allora ministro alla Difesa La Russa. Ora si vuole tornare indietro, una scelta ignobile. risarcire è ammettere di non aver protetto i militari e civili in servizio e aver omesso delle informazioni sui pericoli reali”.
Accame denuncia anche l’ipocrisia di celebrare le morti dei militari caduti durante le missioni all’estero come atti di eroismo nazionale, nascondendo e dimenticando coloro che muoiono lentamente pur avendo anche loro svolto il proprio dovere per la patria, creando così l’errata distinzione fra “morti di serie A e morti di serie B”.

 

Reggio Calabria, arrestato il sindaco di Molochio

E’ accusato di del reato di truffa aggravata, continuata, in concorso ai danni dello Stato e di favoreggiamento personale, il sindaco di Molochio, comune del reggino, cui è stata notificata ed questa mattina all’alba un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi. Insieme al Sindaco Beniamino Alessio, di 57 anni, è stata arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria anche la segretaria del suo studio privato, la commercialista Doriana De Maria, per favoreggiamento personale.

 
Dalle investigazioni, avviate nel 2009, è emerso che il primo cittadino, forte della propria carica politica e con l’aiuto della segretaria, aveva promesso assunzioni fittizie in cambio del sostegno elettorale a falsi braccianti agricoli, che avrebbero così ottenuto le indennità di disoccupazione, per un totale di oltre 250.000 euro di danno all’ente previdenziale. Le assunzioni venivano effettuate dalla ditta intestata alla madre del sindaco, il quale, mediante il proprio studio di consulenza provvedeva ad inviare telematicamente all’INPS le richieste di assunzione, corredate dalle proprie credenziali di accreditamento.

Le sirene non esistono, lo ufficializza la NOAA

L’esistenza delle sirene, leggendarie creature marine di cui si favoleggia fin dall’antichità, è stata oggetto di una singolare smentita da parte dell’autorevole National Oceanic and Atmospheric Administration, agenzia federale oceanografica degli Stati Uniti.
Sul sito ufficiale della NOAA è stata pubblicata una succinta descrizione delle creature mitologiche, con altrettanto brevi riferimenti alle sirene ingannatrici dell’Odissea omerica, alle antiche credenze popolari dell’Estremo Oriente, dove venivano considerate mogli dei dragoni del mare e messaggere per raggiungere gli imperatori della terraferma, e alle creature chiamate “yawkyawk” dagli aborigeni australiani, probabilmente per i loro canti ammaliatori. Al termine della rievocazione storica, l’autore pone una domanda diretta circa la loro reale esistenza, cui segue la risposta: “non è mai stata trovata la prova dell’esistenza di umanoidi acquatici”. Il testo si conclude con l’invito a lasciare questi argomenti agli storici, ai filosofi e agli antropologi.

 
A questo punto sorge spontaneo chiedersi come mai un’agenzia tanto seria ed importante si sia sentita in dovere di ufficializzare la questione.
A quanto pare il motivo sta nel programma andato in onda alla fine del mese di maggio sull’emittente televisiva Animal Planet, una docufiction dal titolo: “Sirene, il corpo ritrovato: un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”. Due ex scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration hanno affermato di aver registrato misteriosi suoni sottomarini provenienti da una fonte sconosciuta; tali suoni ricordano quello registrato nel 1997 dall’ente governativo, chiamato “the bloop”, di cui la Noaa stessa aveva dichiarato: “saliva rapidamente in frequenza nel giro di un minuto e aveva un’ampiezza sufficiente da essere sentito da più sensori nel raggio di oltre 5mila chilometri. La fonte del suono rimane ignota.”

Fornero, respinta la mozione di sfiducia

La votazione per appello nominale sulla mozione di sfiducia al ministro del Lavoro Elsa Fornero è iniziata questa mattina alle 11.45 e si è conclusa con esito negativo, con 435 no, 88 sì e 18 astenuti. Il documento, che chiedeva le dimissioni del ministro, è stato presentato da Lega Nord e Italia dei Valori. Secondo il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, la Fornero, a proposito della questione esodati, in riferimento al numero di coloro che rischiano di non avere né lavoro né pensione, “ha commesso un imbroglio gravissimo, ha affermato il falso, mentendo sapendo di mentire”.
Rivolgendosi direttamente al ministro, Di Pietro ha affermato: “Se si fosse trattato di un errore noi avremmo anche capito perché sappiamo che chi lavora sbaglia. Ma lei in data antecedente alle sue dichiarazioni aveva ricevuto la relazione Inps con numeri differenti, dunque sapeva di avere un dato falso e ha riferito il falso”. In aggiunta a ciò, sempre dal punto di vista del leader Idv, la Fornero si è anche macchiata d’incostituzionalità quando ha dichiarato che il lavoro non fosse un diritto, pertanto “non merita di fare il ministro”.
Altrettanto duro l’intervento del capogruppo del Carroccio a Montecitorio Gianpaolo Dozzo, che in Aula ha sottolineato che la Fornero “non gode di fiducia e di stima né dentro il Parlamento, né nel Paese; forse non può fare a meno della sua sedia, ma il Paese può benissimo fare a meno di lei”.

Spending Review, le reazioni alla stangata

Il Decreto Legge Spending Review ha ottenuto ieri l’approvazione della Camera con 387 voti favorevoli, 20 voti contrari e 47 astenuti, passando così al Senato per la terza lettura.
“Servono almeno 4,2 miliardi di euro per evitare l’aumento dell’Iva“, ha detto il premier Mario Monti ai rappresentanti delle Autonomie Locali, a margine di una giornata intera trascorsa ad incontrare le parti sociali e gli enti locali sul tema dei tagli.
Tra le misure anticipate dal viceministro all’Economia Vittorio Grilli, infatti, sono previste anche il taglio del 20% dell’organico dei dirigenti della Pubblica Amministrazione e del 10% per tutti gli altri dipendenti, oltre ad una riduzione del 20% delle consulenze nella p.a. rispetto a quelle assegnate nel 2009 e alla la semplificazione delle governance delle società pubbliche, compresa la soppressione di società non strategiche. Prima di procedere in questa direzione tuttavia, il governo provvederà ad effettuare una mappatura delle piante organiche delle amministrazioni, per procedere poi ad una quantificazione degli esuberi effettivi di personale. Tali eccedenze verrebbero gestite mediante il ricorso alla mobilità obbligatoria di due anni all’80% dello stipendio, come stabilito dalla legge Brunetta e probabilmente anche con una deroga dalla riforma Fornero sulle pensioni, per mandare in pensionamento anticipato obbligatorio entro il 31 dicembre 2013 dirigenti e dipendenti pubblici, a patto che siano in possesso dei requisiti previsti dalla precedente regolamentazione.
Per i sindacati si tratta di una vera e propria stangata per gli statali, e sulla riforma aleggia la minaccia dello sciopero generale. “Valuteremo”, ha affermato in proposito il leader della Cgil Susanna Camusso, per la quale il Governo ”ha usato una comunicazione criptica ed è stato reticente”.
Il segretario generale della Cisl Bonanni ha specificato: “Il sindacato è contrario al taglio lineare del 10% dei dipendenti pubblici e del 20% dei dirigenti”, ma riguardo lo sciopero generale “per adesso non abbiamo ancora deciso”.
L’unico dei pezzi grossi dei sindacati ad essere più esplicito è stato Luigi Angeletti, della Uil: ”Non credo si possa evitare lo sciopero se alla fine ci saranno solo tagli lineari nella p.a.”.

Gli Azzurri al Quirinale: come per l’Italia, c’è molta strada da fare

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto ieri pomeriggio nel Salone delle Feste del Quirinale i giocatori della Nazionale di calcio, ringraziandoli per l’impegno profuso da parte di tutti gli italiani.
“Io non ho mai giocato a calcio e non posso quindi misurare la fatica fisica e psicologica che avete dovuto sostenere, ma ho colto la passione che vi ha guidato, il senso della Nazione, l’amore per l’Italia”, ha detto il Capo dello Stato, che dopo aver espresso apprezzamento per la conferma di Cesare Prandelli di voler continuare ad allenare la Nazionale, ha concluso: “Le mie parole valgono dopo Kiev, esattamente come valevano prima. A voi va il riconoscimento mio, delle istituzioni e di milioni di italiani”.
Il Ct degli Azzurri ha consegnato al Presidente la medaglia d’argento ottenuta con il secondo posto alla finale di Euro 2012, dopo averlo così ringraziato: “Dobbiamo riconoscere a una squadra il valore al di là del risultato. Lei ci ha aiutato a sopportare la sconfitta. Siamo soddisfatti, contenti e orgogliosi di aver rappresentato l’Italia con i valori che Lei ha descritto in quella commovente lettera. Ha dimostrato di essere il nostro primo tifoso e quindi grazie”.
Napolitano ha ricevuto inoltre dalle mani di Andrea Pirlo e Mario Balotelli un gagliardetto e un pallone con le firme di tutti i giocatori della Nazionale, mentre il capitano Gigi Buffon ha presentato uno alla volta al Presidente i propri compagni di squadra, dopo aver detto di loro: “Mi hanno reso orgoglioso e mi hanno consentito di affrontare quest’Europeo nel migliore dei modi”.

 

Bersani: non inciuci, ma un nuovo centrosinistra di governo

“Voglio partire da un centrosinistra di governo”, ha dichiarato il leader del PD Pierluigi Bersani, a Livorno per una conferenza programmatica del partito, in risposta ad alcuni giornalisti che gli avevano chiesto precisazioni riguardo la questione delle possibili alleanze in vista delle prossime elezioni.
Il segretario del Partito Democratico ha poi precisato: “Non sto facendo inciuci con nessuno. Voglio partire da un centrosinistra ma non dal centrosinistra di una volta”.
E’ questa dunque la replica di Bersani ai dubbi esternati dal leader di Sinistra, Ecologia e Libertà (SEL) Nichi Vendola questa mattina al Corriere della Sera: “Se io sono Balotelli e Di Pietro Cassano, non capisco Casini e D’Alema in che ruolo stiano. Per me stanno giocando una partita incomprensibile che rischia di cantare il de profundis del centrosinistra”.

Non intende adeguarsi, l’eterno outsider della politica italiana, e chiede di essere ascoltato: ”C’e’ un centrosinistra? Quali sono i valori e i programmi? Io non ho pregiudiziali verso un allargamento, il centrosinistra discuta con i moderati”.

 

Sventolava la svastica durante la finale, arrestato

E’ stato arrestato il giovane che ieri, durante la finale degli Europei 2012, sventolava una bandiera con il simbolo della svastica davanti al maxischermo posizionato al Circo Massimo di Roma dall’amministrazione pubblica per la partita Italia-Spagna, vinta dalla nazionale spagnola per 4-0. Identificato dalla Digos, Enrico Zaccardi, di 23 anni, è stato fermato con le accuse di resistenza e apologia di reato. Già noto alle forze dell’ordine, il giovane è stato ripreso dalla polizia scientifica in un video in cui lo si vede sventolare la svastica mentre inneggia al Duce. In casa sua, durante la perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati un’altra bandiera simile a quella portata in piazza ieri, volantini e altro genere di materiale inneggiante al fascismo e “oggetti atti a offendere”. Insieme a lui è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale anche Ivan Simoncini, 19 anni, sorpreso a lanciare oggetti in direzione del maxischermo e contro il pubblico. Alcuni ragazzi che li affiancavano, tra cui una donna, sono stati denunciati per possesso di materiale pirotecnico.

Bimba di 6 anni in ospedale, il cane resta a farle compagnia

L’Ospedale San Donato di Arezzo ha permesso ad Ambra P., una bimba di soli sei anni, costretta a letto con flebo e maschera d’ossigeno, di condividere la degenza con il suo cagnolino Jacky.
Jacky è un pastore australiano di un anno, dal pelo lungo a chiazze nere, rosse e bianche. Era già capitato altre volte che il cucciolo accompagnasse la bambina per visite ambulatoriali, ma queste duravano pochi minuti, al massimo qualche ora. Da oggi invece, grazie al nuovo regolamento dell’ospedale, sarà possibile che Ambra goda della compagnia del suo miglior amico.

 

E’ stata proprio la bambina a far capire alla mamma di aver bisogno di Jacky. Così la signora Francesca, accompagnata dalle infermiere che si occupano della piccola paziente, si sono rivolte alla Direzione di Pediatria, che ha consultato a sua volta la Direzione dell’ospedale e un veterinario, il dottor Paolo Omizzolo. Quest’ultimo ha visitato il cane per verificarne le caratteristiche e lo stato di salute, dopodiché ha dato il suo assenso, grazie al quale, per la prima volta è stato applicato il nuovo regolamento, uno dei pochissimi esistenti in Italia, che consente al paziente di essere accompagnato dal proprio animale domestico durante la degenza.