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Gli Azzurri al Quirinale: come per l’Italia, c’è molta strada da fare

Gli Azzurri al Quirinale: come per l’Italia, c’è molta strada da fare

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto ieri pomeriggio nel Salone delle Feste del Quirinale i giocatori della Nazionale di calcio, ringraziandoli per l’impegno profuso da parte di tutti gli italiani.
“Io non ho mai giocato a calcio e non posso quindi misurare la fatica fisica e psicologica che avete dovuto sostenere, ma ho colto la passione che vi ha guidato, il senso della Nazione, l’amore per l’Italia”, ha detto il Capo dello Stato, che dopo aver espresso apprezzamento per la conferma di Cesare Prandelli di voler continuare ad allenare la Nazionale, ha concluso: “Le mie parole valgono dopo Kiev, esattamente come valevano prima. A voi va il riconoscimento mio, delle istituzioni e di milioni di italiani”.
Il Ct degli Azzurri ha consegnato al Presidente la medaglia d’argento ottenuta con il secondo posto alla finale di Euro 2012, dopo averlo così ringraziato: “Dobbiamo riconoscere a una squadra il valore al di là del risultato. Lei ci ha aiutato a sopportare la sconfitta. Siamo soddisfatti, contenti e orgogliosi di aver rappresentato l’Italia con i valori che Lei ha descritto in quella commovente lettera. Ha dimostrato di essere il nostro primo tifoso e quindi grazie”.
Napolitano ha ricevuto inoltre dalle mani di Andrea Pirlo e Mario Balotelli un gagliardetto e un pallone con le firme di tutti i giocatori della Nazionale, mentre il capitano Gigi Buffon ha presentato uno alla volta al Presidente i propri compagni di squadra, dopo aver detto di loro: “Mi hanno reso orgoglioso e mi hanno consentito di affrontare quest’Europeo nel migliore dei modi”.

 


Anche il presidente della Figc Giancarlo Abete ha tenuto un discorso di ringraziamento alla presenza del Presidente della Repubblica, esprimendo gratitudine per il supporto, l’incoraggiamento e la fiducia che Napolitano ha dimostrato nei confronti degli Azzurri sin dal primo giorno dell’avventura europea. Abete ha ben sintetizzato le emozioni che agitano il cuore di tutti coloro che a questo sogno avevano creduto davvero: ”Abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo onorato il Paese e abbiamo dato un’immagine costruttiva” e per questo “siamo soddisfatti e delusi, ma anche più sereni, perché consapevoli di avere dato tutto”.

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