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Reggio Calabria, arrestato il sindaco di Molochio

Reggio Calabria, arrestato il sindaco di Molochio

E’ accusato di del reato di truffa aggravata, continuata, in concorso ai danni dello Stato e di favoreggiamento personale, il sindaco di Molochio, comune del reggino, cui è stata notificata ed questa mattina all’alba un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi. Insieme al Sindaco Beniamino Alessio, di 57 anni, è stata arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria anche la segretaria del suo studio privato, la commercialista Doriana De Maria, per favoreggiamento personale.

 
Dalle investigazioni, avviate nel 2009, è emerso che il primo cittadino, forte della propria carica politica e con l’aiuto della segretaria, aveva promesso assunzioni fittizie in cambio del sostegno elettorale a falsi braccianti agricoli, che avrebbero così ottenuto le indennità di disoccupazione, per un totale di oltre 250.000 euro di danno all’ente previdenziale. Le assunzioni venivano effettuate dalla ditta intestata alla madre del sindaco, il quale, mediante il proprio studio di consulenza provvedeva ad inviare telematicamente all’INPS le richieste di assunzione, corredate dalle proprie credenziali di accreditamento.

 
Le indagini hanno preso il via da un episodio intimidatorio subito da Alessio nell’agosto 2009, quando il primo cittadino aveva rinvenuto presso l’ingresso del proprio studio di consulenza, come risulta dal verbale, “8 cartucce per fucile, 4 cartucce per pistola, 1 porta chiave con ciondoli a forma di corni, 2 lumini da cimitero, un fiore, un cetriolo marcio”. Individuato l’autore dell’atto intimidatorio, questi durante l’interrogatorio ha raccontato dei rapporti con il sindaco di Molochio, dichiarando di aver agito per indurre Alessio ad estendere anche alla propria moglie l’assunzione fittizia.
L’attività investigativa ha poi verificato la storia, scoprendo numerosi illeciti: nei documenti venivano citati terreni inesistenti, in quanto mai conferiti, o non coltivabili, in quanto etichettati come “pascolo cespuglioso”; si riscontrava inoltre la presenza di firme false di proprietari di appezzamenti agricoli che hanno in seguito dichiarato di non aver mai avuto contatti con Beniamino Alessio né con i braccianti in oggetto.
Al sindaco e alla sua segretaria sono stati anche contestati episodi di inquinamento delle indagini.

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