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Le sirene non esistono, lo ufficializza la NOAA

Le sirene non esistono, lo ufficializza la NOAA

L’esistenza delle sirene, leggendarie creature marine di cui si favoleggia fin dall’antichità, è stata oggetto di una singolare smentita da parte dell’autorevole National Oceanic and Atmospheric Administration, agenzia federale oceanografica degli Stati Uniti.
Sul sito ufficiale della NOAA è stata pubblicata una succinta descrizione delle creature mitologiche, con altrettanto brevi riferimenti alle sirene ingannatrici dell’Odissea omerica, alle antiche credenze popolari dell’Estremo Oriente, dove venivano considerate mogli dei dragoni del mare e messaggere per raggiungere gli imperatori della terraferma, e alle creature chiamate “yawkyawk” dagli aborigeni australiani, probabilmente per i loro canti ammaliatori. Al termine della rievocazione storica, l’autore pone una domanda diretta circa la loro reale esistenza, cui segue la risposta: “non è mai stata trovata la prova dell’esistenza di umanoidi acquatici”. Il testo si conclude con l’invito a lasciare questi argomenti agli storici, ai filosofi e agli antropologi.

 
A questo punto sorge spontaneo chiedersi come mai un’agenzia tanto seria ed importante si sia sentita in dovere di ufficializzare la questione.
A quanto pare il motivo sta nel programma andato in onda alla fine del mese di maggio sull’emittente televisiva Animal Planet, una docufiction dal titolo: “Sirene, il corpo ritrovato: un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”. Due ex scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration hanno affermato di aver registrato misteriosi suoni sottomarini provenienti da una fonte sconosciuta; tali suoni ricordano quello registrato nel 1997 dall’ente governativo, chiamato “the bloop”, di cui la Noaa stessa aveva dichiarato: “saliva rapidamente in frequenza nel giro di un minuto e aveva un’ampiezza sufficiente da essere sentito da più sensori nel raggio di oltre 5mila chilometri. La fonte del suono rimane ignota.”


La docufiction mostrava inoltre immagini del corpo di uno squalo bianco, al cui interno sarebbe stato ritrovato circa il 30% dei resti di una creatura marina umanoide.
Sebbene l’emittente stessa abbia dichiarato che in questo programma la scienza sia stata usata “come un trampolino verso l’immaginazione”, molti telespettatori hanno contattato l’agenzia oceanografica per ricevere spiegazioni scientifiche, costringendo di fatto la Noaa alla smentita ufficiale.

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