Dal grattacielo del Pirellone alle campagne dell’entroterra cilentano, da consigliere regionale della Lombardia a contadino, dagli scandali di diplomi e lauree false alla quiete dei campi. Potrebbe essere ben presto questo il futuro del figlio più piccolo di Umberto Bossi, Renzo che, in un’intervista concessa a Vanity Fair, aveva dichiarato di immaginare il suo futuro come agricoltore o muratore, dopo le dimissioni obbligate dallo scandalo dei soldi dei rimborsi elettorali usati anche per le sue spese personali (studi compresi).
Presto detto, presto fatto. Il titolare di un’azienda agricola di Ceraso ha preso carta e penna ed ha invitato il Trota a trasferirsi a Sud, in provincia di Salerno, in modo da imparare il mestiere di agricoltore in un ambiente sano, a pochi metri dalle splendide coste cilentine, nel cuore del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’azienda agricola in questione è la “Serafina Ferrara”, impegnata da anni nella produzione olearia, che si è detta anche pronta a mettere a disposizione per Renzo, nel piccolo paese di circa 2 mila persone, un alloggio, ovvero una depandance dell’azienda, per “godere degli agi della indipendenza e del calore umano della gente semplice del paese” come scrive l’imprenditore nella sua lettera di invito a Bossi jr. Intervistata, la signora Serafina, titolare della omonima azienda agricola, alla domanda su quali sarebbero le mansioni eventualmente svolte da Renzo Bossi ha risposto: “C’è da pulire il castagneto, e poi l’oliveto, e c’ è da badare alle arnie. Siamo certi che Renzo Bossi, qui da noi, imparerebbe tante cose e s’innamorerebbe del nostro Sud”, che ha poi aggiunto: “Mio figlio è un agronomo, presto prenderà la seconda laurea, nonostante ciò è impegnato tutti i giorni in campagna. Se davvero Renzo Bossi dovesse accettare, come ci auguriamo, si prepari mentalmente. Quello dell’agricoltore è un lavoro durissimo, non è mica come fare politica. Si lavora 24 ore al giorno e spesso la terra non ti ripaga dei sacrifici fatti. Lo aspettiamo a braccia aperte, per trasformarlo in un agricoltore provetto”.
Chissà cosa ne penserà Papa Umberto?
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