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Vietata la messa ai bambini molesti

Vietata la messa ai bambini molesti

I bambini, se non ben disciplinati ed educati dai propri genitori, possono disturbare durante la celebrazione della Santa Messa. In tal caso, non dovrebbero essere presenti alla funzione religiosa. Il richiamo giunge da don Riccardo Pane, cerimoniere arcivescovile della Curia di Bologna, che lo ha dichiarato  nella sua rubrica su “Bologna Sette”, il settimanale dell’Avvenire.

Ecco lo sfogo del sacerdote: “I bambini sono cosa non solo buona, ma ottima: il Signore ne ha fatto un modello per la loro innocenza, per la loro capacità di stupore e per il loro spirito di abbandono fiducioso nelle braccia del genitore. Questa esemplarità spirituale non si traduce nel diritto dei genitori di fare scorrazzare e schiamazzare i figli impunemente durante la Messa, ostacolando la già precaria attenzione dei fedeli e lo spirito di preghiera. Questa non è una questione di teologia – aggiunge il cerimoniere – ma di semplice buona educazione”.

Don Pane ne ha un po’ per tutti, anche per i nostri amici a quattro zampe. La messa sarebbe vietata anche per loro. “Non è una cosa buona – avverte – le grazie spirituali sono fatte per l’uomo e non per gli animali, che vanno rispettati, ma mai equiparati alla dignità della persona umana”.

La scorsa settimana il parroco, sempre dalle pagine della sua rubrica “Bologna Sette, aveva denunciato la presenza di file interminabili per prendere la comunione dalle mani dell’Arcivescovo. ““L’Eucarestia distribuita dall’Arcivescovo vale forse di piu’? No, è semplicemente un onore riceverla da lui. Ma l’onore di ricevere l’Eucarestia dall’Arcivescovo non è neppure paragonabile a quello di ricevere l’Eucaristia in sè. E cio’ è inquietante – aggiunge don Pane – perché si sostituisce all’oggettività della presenza del Santissimo Corpo del Signore, la soggettività del ministro che lo distribuisce”.

Il sacerdote sa di toccare degli argomenti particolarmente sensibili al livello sociale e che potrebbero sollevare lo sdegno popolare. Chissà se don Pane vincerà la sua battaglia.

 

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