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Tav, il Governo spiega le ragioni del sì

Tav, il Governo spiega le ragioni del sì

Il Governo ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un dossier, alquanto dettagliato, contenente documenti, anche audio-visivi, con le motivazioni per le quali si procederà alla realizzazione della Tav Torino-Lione. Come riportato da Il Fatto Quotidiano l’Esecutivo spiega di aver fatto attenzione alle richieste del territorio e di aver previsto 135 milioni in opere compensative.

Sicuramente al di là della protezione delle comunità locali e di tutti colore che si oppongono alla realizzazione dell’opera, ciò che deve guardarsi è il futuro e la crescita della Nazione , infatti, come si legge nella presentazione del dossier: “La tratta costituisce un investimento strategico per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di sviluppo. L’idea di sviluppo infrastrutturale non riguarda solo gli assi strategici principali, ma anche il sistema di interconnessione con le reti a livello regionale e, soprattutto, con gli interporti e le piattaforme logistiche che sono in grado di generare valore aggiunto dai traffici e non si limitano a gestire i flussi in transito”.

Nonostante ciò, è comunque rilevante l’attenzione che viene data alle comunità locali direttamente investite dal progetto: “il prossimo Cipe stanzierà 20 milioni di euro, che rappresentano la prima tranche di 300 milioni di euro relativi all’intesa quadro tra Governo nazionale e Regione Piemonte, che dà corpo all’Accordo di Pracatinat. Inoltre, sono previsti 135 milioni di euro di opere compensative per il territorio. L’Osservatorio ha compiuto un lungo percorso, faticoso e complesso, alla ricerca di una soluzione concordata e condivisa, affrontando prioritariamente il tema dell’opportunità e delle modalità di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e raggiungendo un accordo tra i diversi rappresentanti. Il 28 giugno 2008 è stato sottoscritto l’Accordo di Pracatinat, nel quale sono esplicitati gli impegni presi dai diversi attori del progetto, in corrispondenza dei quali si è deciso di avviare la progettazione preliminare dell’intera tratta in territorio italiano dell’opera. Il risultato è un progetto preliminare che rappresenta il primo esempio nella storia italiana di progettazione partecipata e discussa di una grande infrastruttura….Le esigenze di un moderno ed efficiente trasporto merci, nel quale la componente privata assume un ruolo sempre crescente, non rendono possibile l’utilizzo della capacita’ esistente sulla Linea Storica Torino-Modane; dato l’obiettivo di favorire in ogni modo il riequilibrio modale tra gomma e ferro, e’ necessario realizzare il nuovo valico ferroviario ed il nuovo tratto ferroviario”.

Per concludere: “Posto gli obiettivi del riequilibrio modale sull’arco alpino, si rende necessario favorire l’utilizzo della ferrovia ad una velocita’ e ad un costo che il mercato possa ritenere soddisfacente, condizioni queste che l’attuale ferrovia tra Torino e Modane non e’ in grado di assicurare”.

 

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