Amore e odio, si potrebbe definire cosi il rapporto instaurato tra il Governo di tecnici presieduto dal professor Mario Monti e gli emeriti cittadini italiani. Come in tutte le relazioni sentimentali, a una prima fase di passionalità forse anche eccessiva ne segue una di maggiore consapevolezza in cui tutte le cose non sembrano poi cosi esaltanti come all’inizio. All’esordio l’esecutivo Monti arrivava a una popolarità del 70%, ora scesa a un misero 35-40%.
“Il presidente del Consiglio è riuscito a mantenere alto il suo consenso per molti mesi – afferma Nicola Piepoli, dell’omonimo istituto demoscopico – Nelle ultime settimane, però, gli italiani si sono accorti che dovranno pagare più tasse”, da qui il drammatico ritorno alla realtà di coloro che confidavano in un ennesimo colpo di bacchetta, di quello che veniva ritenuto a tutti gli effetti un mago della finanza.