Il terremoto in Emilia Romagna sembra non fermarsi più, la riprova sotto gli occhi di tutti è la nuova terribile scossa delle 21.20 di ieri sera, magnitudo 5,1 l’ennesima di una lunga serie che pare non volersi interrompere. La domanda resta sempre la stessa quanto ancora durerà? “C’è chi dice due mesi, chi una settimana e chi parla di anni. La verità è che nessuno può dirlo con certezza. Sappiamo solo che prima o poi l’energia disponibile finirà”. Così Enzo Boschi, docente di sismologia all’università di Bologna ed ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, intervistato in queste ore da “La Stampa”. “Anche andare a vedere i precedenti storici serve fino a un certo punto – sostiene – ogni scossa modifica il sottosuolo e quindi ogni scossa successiva, anche se avviene sullo stesso territorio è imprevedibile. La cosa più importante è che le persone colpite da queste ultime scosse, per quanto in difficoltà, sono al sicuro”.
Quanto alla scossa di ieri sera Boschi aggiunge: “Ad ogni scossa corrisponde una frattura diversa ma si tratta di un unico fenomeno. Se prendessimo una mappa e guardassimo le fratture degli ultimi giorni si vedrebbe chiaramente l’azione in atto. Si sta liberando l’energia accumulatasi in secoli nella spinta biodinamica da Sud a Nord verso le Alpi. Questa lunga sequenza di scosse ci di ce che si tratta di un sistema non omogeneo. Comunque – spiega – è meglio avere una lunga sequenza di scosse minori piuttosto che un’unica frattura di potenza devastante”.