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Monti in caduta libera. In calo il consenso degli italiani

Amore e odio, si potrebbe definire cosi il rapporto instaurato tra il Governo di tecnici presieduto dal professor Mario Monti e gli emeriti cittadini italiani. Come in tutte le relazioni sentimentali, a una prima fase di passionalità forse anche eccessiva ne segue una di maggiore consapevolezza in cui tutte le cose non sembrano poi cosi esaltanti come all’inizio. All’esordio l’esecutivo Monti arrivava a una popolarità del 70%, ora scesa a un misero 35-40%.

“Il presidente del Consiglio è riuscito a mantenere alto il suo consenso per molti mesi – afferma Nicola Piepoli, dell’omonimo istituto demoscopico – Nelle ultime settimane, però, gli italiani si sono accorti che dovranno pagare più tasse”, da qui il drammatico ritorno alla realtà di coloro che confidavano in un ennesimo colpo di bacchetta, di quello che veniva ritenuto a tutti gli effetti un mago della finanza.

Rapporto Eures, in aumento il numero dei suicidi

Specchio della crisi. E’ drammatico il quadro che emerge dal Secondo Rapporto Eures dal titolo “Il suicidio in Italia al tempo della crisi”, se ne deduce un aumento esponenziale dei suicidi per motivi di lavoro o meglio per assenza di una qualsivoglia occupazione nel periodo che va dal 2006 al 2010 in una percentuale che va dal 39,2% fino ad attestarsi al 44,7%. Per la precisione dai 357 casi del 2009 si è passati ai 362 del 2010 con un andamento altalenante negli anni addietro 275 nel 2006, 270 nel 2007, 260 nel 2008.

 
Coloro che hanno perso il lavoro risultano come categoria a rischio, mentre è meno marcata l’incidenza dei suicidi sui soggetti alla ricerca della prima occupazione. Nel primo caso i suicidi sono stati 272 nel 2009 e 288 nel 2010 mentre nel secondo 85 nel 2009 e 74 nel 2010. La componente maschile appare la più vulnerabile, con un incremento dei suicidi che passa dai 303 del 2009 ai 310 del 2010, l’indisponibilità a far fronte ai bisogni familiari è ritenuta una delle cause scatenanti.