Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha aperto oggi a Roma i lavori del Consiglio permanente della Cei, affrontando diversi argomenti, come la crisi economica in cui si trovano Italia ed Europa, la lotta alla corruzione e la condanna delle unioni civili, ma si è soffermato soprattutto sui recenti scandali e sul “malaffare” venuto a galla. “Che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rassegnata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio per gli onesti” ha affermato il cardinale, parlando anche di “un reticolo di corruttele e scandali” che sta emergendo dalle Regioni e della necessità, quindi, di una “lotta penetrante e inesorabile alla corruzione“.
Bagnasco si esprime favorevolmente sull’attuale governo Monti, dicendo che, nell’interesse di tutti, tale governo adesso deve adempiere ai suoi compiti per mettere il paese al riparo da “capitolazioni umilianti“. Nel frattempo, la politica dovrà riconquistare il suo ruolo “arrivando a riforme importanti quanto attese”. Il cardinale, pur condannando i rischi dell’antipolitica, invita comunque i partiti a non sottovalutare tale sentimento, e a prepararsi seriamente alle elezioni, “portando risultati concreti per il paese”.
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