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Ddl anticorruzione, prima fiducia della Camera

Ddl anticorruzione, prima fiducia della Camera

La Camera dei Deputati ha votato la prima fiducia sul disegno di legge anticorruzione, quella sull’articolo 10 del provvedimento, sull’incandidabilità dei condannati. . I voti a favore sono stati 461, 75 quelli contrari, 7 gli astenuti.

L’articolo 10 che ha passato l’esame della fiducia ricalca il testo uscito dalla commissioni Affari costituzionali e Giustizia e stabilisce che il Governo è delegato ad adottare, entro un anno, un decreto legislativo recante un testo unico della normativa in materia di incandidabilità alla carica di membro del Parlamento europeo, di deputato e di senatore della Repubblica, oltre che per qualsiasi altra carica elettiva di enti regionali o locali, e per le cariche di presidente e di componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, aziende speciali e comunità montane.

“Il provvedimento sulla corruzione ha avuto una lunga fase di dialogo nelle commissioni riunite – ha detto il ministro della giustizia Paola Severino -. C’è stato un dibattito molto ampio, il rispetto per il Parlamento c’è stato tutto e finchè è stato possibile andare avanti con il dialogo, senza che ci fossero nette contrapposizioni politiche, ho cercato di farlo». La fiducia insomma è arrivata come «unico strumento per portare avanti il provvedimento che tutti giudicano importante. Un mezzo anche costruttivo» ha spiegato il ministro.

Il governo Monti ha chiesto la fiducia anche su altri due articoli, su cui si sono concentrati i maggiori dubbi dei principali partiti di opposizione, l’articolo 7 e l’articolo 13 del ddl. Il primo prevede l’impossibilità di fare contratti con enti pubblici per chi è condannato per reati contro la pubblica amministrazione, come la concussione o la corruzione. Il secondo include l’aumento, voluto dal Pd, delle pene, nel minimo e nel massimo, per la corruzione.

Futuro e Libertà non ha partecipato al primo voto di fiducia, votando a favore invece nelle due successive votazioni. Il Pdl invece ha votato sì «per responsabilità»: «Non ci sottraiamo alla nostra responsabilità – ha spiegato il deputato del Pdl Enrico Costa anche se, ha aggiunto – invece che la fiducia avremmo preferito il dibattito: eravamo vicini a un traguardo storico col ddl presentato da Alfano». Il partito democratico ha dato il suo ok: «Questa legge è un passo avanti e questo passo avanti lo sottolineeremo con la fiducia». Ancora in corso le votazioni per la seconda fiducia.

 

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