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Soldati inglesi nudi su Facebook a sostegno del principe Harry

Soldati inglesi nudi su Facebook a sostegno del principe Harry

Lo scandalo scoppiato nei giorni scorsi in Inghilterra a causa della pubblicazione di alcune foto che ritraggono il principe Harry completamente nudo durante un soggiorno a Las Vegas, ha avuto un risvolto inaspettato, che ci mostra un aspetto caratteriale poco conosciuto dei britannici, ritenuti convenzionalmente seri e compassati. Molti soldati inglesi, infatti,  per dimostrare nei fatti il proprio sostegno al commilitone dal sangue reale hanno pubblicato su Facebook, uno dei social network più frequentato e amato dagli utenti di tutto il mondo, fotografie in cui posano nudi e sorridenti.

Un’iniziativa ironica e divertente, volta a sdrammatizzare la situazione imbarazzante in cui si trova il nipote della regina. Nato venerdì scorso, il gruppo “Support Prince Harry with a Naked Salute” conta già oltre 17.000 iscritti, fra militari e civili. L’unica regola stabilita dagli ideatori per le foto di nudo è che gli uomini coprano l’inguine e le donne il basso ventre e i capezzoli.

Fra le tante foto pubblicate, spiccano quelle di decine di militari di stanza in Afghanistan, in particolare alcuni identificati come di base a Gereshk, nella provincia di Helmand, mentre altri prestano servizio in Germania e nel Regno unito. Uno degli scatti più significativi, mostra 21 soldati del 1 Troop Squadron D nudi come Harry davanti a una fila di carri armati. Uno di questi ha fatto sapere di aver ricevuto l’ordine di togliere la foto dalla pagina online del social network, ma sembra che ormai sia troppo tardi: la foto è stata già ripresa da decine di siti e blog d’informazione e difficilmente si potrà far sparire.

Non è chiaro tuttavia se per i militari in servizio attivo la goliardata possa comportare spiacevoli conseguenze.

Ancora da decidere resta anche l’obiettivo finale o il seguito che questa vicenda potrà avere: uno degli amministratori del gruppo ha ipotizzato che possa dar vita ad una iniziativa benefica, mentre altri hanno suggerito di farne un calendario.

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