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Processo Breivik, testimone: “Rideva, urlando di gioia”

Processo Breivik, testimone: “Rideva, urlando di gioia”

Continuano a non mancare i colpi di scena al processo in corso ad Oslo e che vede come unico imputato il 33enne terrorista norvegese Anders Behring Breivik per le stragi dello scorso 22 luglio di Oslo e dell’isola di Utoya, che hanno visto la morte di 77 persone, prevalentemente giovani. Tonje Brenna, 24 anni, segretario generale dell‘Auf, la Gioventù Laburista Norvegese, sopravvissuta alla strage che ha segnato la storia non solo del Paese scandinavo, ma dell’intera Europa, ha raccontato cosa successe quell’orribile giorno, nella prima delle udienze dedicate al racconto dei testimoni.

La giovane ha descritto come ad ogni morte Breivik urlasse di gioia. “Se dovessi descriverlo a parole, quest’urlo, sarebbe una sorta di yooh-hoo, un urlo di gioia“, ha raccontato Tonje, smentendo lo stesso Breivik, che ha ripetutamente scosso la testa alle parole della testimone. Le parole di Brenna, infatti, vanno a smentire quanto dichiarato dal terrorista che, lo scorso 16 aprile, quando il  processo cominciò, aveva dichiarato di non aver gioito nel compiere un massacro crudele ma necessario per fermare l’esperimento multiculturale e “l’invasione musulmana” in Norvegia e nel resto d’Europa.

“La gente cadeva da ogni parte, udivamo i loro corpi cadere a terra e in mare. Gli squilli dei telefonini, accesi per chiamare aiuto, si mischiavano ai colpi micidiali che uccidevano in continuazione e spazzavano via le vite di 69 ragazzi” ha continuato Tonye che, non intimorita dai pochi centimetri che la separavano dal terrorista, ha poi aggiunto di essersi trovata ad un certo punto così vicino a Breivik da sentire l’odore della polvere da sparo, pensando ormai che fosse solo una questione di tempo la sua morte e che mai e poi mai avrebbe potuto uscire viva dal massacro dei suoi amici e coetanei. Il verdetto per Anders Behring Breivik è atteso per luglio, ad un anno esatto dalla strage.

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