Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}

Facebook assume l'hacker incubo di Apple e Sony

Facebook ha assunto “Geohot”, l’hacker che ha messo ko la Sony e in imbarazzo la Apple. Al primo colosso ha sprotretto la Playstation e al secondo ha creato problemi con i jailbreak dei suoi melafonini.

Geohot, al secolo George Francis Hotz, è nato 21 anni fa a Glen Rock, nel New Jersey, ed è stato ingaggiato da Mark Zuckerberg, fondatore del famoso social network, per supervisionare l’applicazione Facebook per l’iPad. Il suo talento come programmatore era già noto nell’ambiente della tecnologia, ma dopo che un mese fa era stato citato in giudizio dalla Sony il suo nome è venuto ancora di più alla ribalta.

Lele Mora arrestato: "Disorientato ma tranquillo"

Sono disorientato perché mi trovo qui ma sono tranquillo”. L’ha detto Lele Mora, che da ieri sera si trova nel carcere Opera di Milano con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Carcere nel quale è stato accompagnato fino alle porte d’ingresso dai medici, visto che da due anni l’impresario dei vip è in terapia farmacologica.

Secondo i suoi due avvocati, Nicola Avanzi e Luca Giuliante, Lele Mora non si aspettava di finire dietro alla sbarre: “Non se l’aspettava, assolutamente no”. Il provvedimento è stato preso dai pm, preoccupati di una sua possibile fuga.

Padova: bimba preparata per 5 volte per un'operazione mai fatta

Preparata per un intervento chirurgico per cinque volte e mai operata. E’ successo a una bambina di due anni di Venezia, che dall’8 giugno attende di andare sotto i ferri per curare la sua sofferenza, che è una cardiopatia congenita. La bimba si è sottoposta cinque volte alla trafila pre-operatoria fatta da iniezioni, digiuno e enteroclismi, ma non è stata mai operata nell’ospedale di Padova.

Il padre della piccola ha detto al “Mattino” di Padova:

Siamo partiti con le migliori intenzioni ma appena siamo entrati in ospedale ha avuto inizio l’odissea di nostra figlia. L’intervento e’ stato rinviato prima dal mattino al pomeriggio, poi al giorno successivo. Pensavamo ad un caso, non potevamo nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a pochi giorni: è stata richiamata il 10 giugno, dimessa l’11. Poi ci hanno richiamato il 14.

Giappone: "Il nucleare resta essenziale"

In seguito ai risultati del referendum l’Italia ci rinuncia, il Giappone incredibilmente no. Come dice il ministro dell’Industria, Banri Kaieda il nucleare continuerà a essere uno dei quattro pilastri della politica energetica del Paese“. Nonostante il disastro di Fukushima, il Sol Levante ritiene fondamentale il nucleare.

Kaieda sostiene di “comprendere” le richieste dell’abbandono, ma è dell’idea che “l’erogazione poco flessibile dell’elettricità ha impatti sull’attività economica e la vita delle persone“.

Prima del terremoto e dello tsunami, la quota di nucleare prodotta dal paese asiatico superava il 30% del totale dell’energia.