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Costretto a lavorare con la scritta "negro non capace di lavorare"

Negro non capace di lavorare ma capace di prendere soldi” era la scritta che campeggiava sul cartello di lavoro di un operaio cingalese, che veniva etichettato “sporco negro” dal suo datore di lavoro.

La “vendetta” si è consumata oggi grazie al gup di Milano Andrea Salemme, che ha condannato il proprietario di una piccola ditta di Segrate a due anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti con l’aggravante dell’odio razziale. In più il gup ha disposto un risarcimento danni pari a 30mila euro.

Mamma di Sarah Scazzi: "A Cosima direi che è un'assassina"

Le direi che è un’assassina”. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni quelle pronunciate da Concetta Serrano, la madre di Sarah Scazzi in merito all’arresto della sorella Cosima. Parole con cui Concetta risponde a Francesca Pozzi del Tg5 che le chiedeva cosa ne pensasse dell’ennesimo colpo di scena sull’omicidio della figlia.

La giornalista domanda a Concetta se si sta facendo giustizia per Sarah, che replica così: “La giustizia umana è inadempiente, purtroppo. Io spero sempre in quella divina, l’ho detto e lo ridico”. “No, per quale motivo mi deve tradire?”, risponde Concetta sul tradimento di Cosima, di cui si fidava “come una sorella”.

Don Seppia, un ragazzo: "Se non la smette mi suicido"

Don Riccardo Seppia, il prete di Genova accusato di pedofilia, ha detto di non aver mai abusato di minorenni. A smentirlo sono le parole di alcuni giovani, che accusano il parroco.

Fra questi un 15enne, che secondo alcune indiscrezioni avrebbe mandato un sms a un’amica con scritto: “Se non la smette mi suicidio“.

Il ragazzo è uno di quelli che parte delle presunte vittime di Don Riccardo Seppia, il cui avvocato , Paolo Bonnani ha giudicato così il messaggio sul cellulare del 15enne: “una frase che chiunque potrebbe pronunciare senza avere nessuna intenzione reale di suicidarsi“.

Berlusconi: "No alla Milano islamica"

Berlusconi contro Pisapia. Il presidente del Consiglio si è scagliato contro il candidato Pd a sindaco di Milano:

“Alla vigilia dell’Expò 2015, Milano non può diventare una città islamica, una zingaropoli piena di campi rom e assediata dagli stranieri a cui la sinistra dà anche il diritto di voto.

Per noi non è una priorità costruire una moschea, avere centri sociali spacciati per residenze artistiche e creative, rivedere le strade piene di bandiere rosse e falci e martello come nei giorni scorsi, avere un sindaco che pare vada a prendere il caffè ogni giorno con i centri sociali, scegliere chi vuole fare di Milano la Stalingrado d’Italia”.