Abbiamo firmato un contratto di governo che va rispettato da entrambi i contraenti.
Queste le parole di Luigi Di Maio rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera il giorno dopo che sono trapelati i dubbi del sottosegretario della Lega Giorgetti in merito al reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme, ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo, allora è un rischio per i cittadini prima di tutto.
Ha voluto spiegare Di Maio difendendo quello che viene definito il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle orami da anni.
Nessuna polemica, soddisfatto per quanto fatto e in cantiere.
Ha voluto confermare anche il vicepremier Matteo Salvini cercando di smorzare la polemica. Ma lo scontro del governo sembra essere in atto soprattutto alla luce della manovra economica che lascia intravedere qualche crepa nell’esecutivo.
Il premier Giuseppe Conte assicura che i soldi ci sono e d’altra parte Di Maio e Salvini puntano a mantenere le promesse elettorali.
Il reddito di cittadinanza, pensioni di cittadinanza e quota 100 ci sono nella legge di bilancio: chi dice che non ci sono sta dicendo bugie. In manovra ci sono i soldi, c’è la ciccia. Ma le norme regolamentari non possono stare lì. Dopo la legge di bilancio, magari a Natale o subito dopo, si fa un decreto con le norme per reddito e pensioni di cittadinanza e riforma della Fornero. Lo faremo con un decreto, non un ddl perché ci vorrebbe troppo e c’è emergenza povertà. Ci sono circa due mesi per perfezionare tutti i dettagli, in modo che il 2019 possa diventare l’anno del cambiamento.
Aveva già dichiarato ieri Di Maio rispondendo alle perplessità di Giorgetti.
photo credits | instagram