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Senato, sì definitivo allo studio dell’inno di Mameli nelle scuole

Senato, sì definitivo allo studio dell’inno di Mameli nelle scuole

Il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge che prevede l’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole. I sì sono stati 208, i no 14, gli astenuti 2. Tutti i gruppi hanno dato il proprio voto favorevole, al di fuori della Lega Nord. Tuttavia, molti leghisti avevano già abbandonato l’aula prima del voto in segno di protesta. Il provvedimento diventa quindi legge.

Dal 14 ottobre l’inno di Mameli è, a titolo provvisorio, l’inno della Repubblica italiana, sebbene esso non sia stato inserito nella Costituzione. Il disegno di legge era stato approvato dalla Camera già nello scorso mese di giugno. L’approvazione della legge istituisce ora anche la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera nel giorno del 17 marzo in ricordo del giorno in cui fu proclamata l’unità d’Italia.

Le lezioni scatteranno già quest’anno, infatti:

Sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all’Unità nazionale, alla scelta dell’inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce dell’evoluzione della storia europea.

Nell’ambito di queste iniziative “è dunque previsto l’insegnamento dell’inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali”. A questo scopo:

La Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell’anno 1861, dell’Unita’ d’Italia, quale ‘Giornata dell’Unita’ nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera’, allo scopo di ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica. La Giornata di cui al presente comma non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, 260. Insomma, non ci sarà un giorno di vacanza e ferie. Le regioni e le province autonome aventi competenza legislativa per i sistemi educativi delle comunità linguistiche riconosciute “danno attuazione alla presente legge nel rispetto dei principi di cui all’articolo 6 della Costituzione.

 

 

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