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Decadenza Berlusconi, voto rinviato. Oggi si decide sulle modalità

Decadenza Berlusconi, voto rinviato. Oggi si decide sulle modalità

La Giunta per il regolamento del Senato si è riunita martedì per decidere se il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi dovrà essere segreto o, come richesto dal Movimento 5 Stelle e dal Pd, palese, ma la seduta è stata aggiornata a mercoledì, su richiesta del Pdl, che è tornato ad attaccare sulla retroattività della legge Severino, dopo che sempre ieri sono state rese note le motivazioni della sentenza di interdizione per il Cavaliere della Corte di Appello di Milano. Francesco Nitto Palma ha spiegato: “Il fatto che si sia precisato come la decadenza sia una sanzione amministrativa va a vantaggio della nostra tesi sull’irretroattività della Severino. Una sanzione amministrativa, infatti, non può avere effetti retroattivi. Pertanto chiediamo che i lavori della Giunta vengano sospesi e si rimandino tutti gli atti alla Giunta per le Immunità”.

Anche gli altri dirigenti del Pdl hanno chiesto di valutare il problema della decadenza sulla base delle motivazioni della Corte d’Appello di Milano. Il capogruppo Pdl al Senato Renato Schifani ha ribadito: Si devono interrompere i lavori della giunta del regolamento e il presidente Grasso si deve assumere la responsabilità di ciò che ha avallato: il non rispetto delle regole”. Per il responsabile giustizia del Pd Danilo Leva, invece, “il Pdl imbroglia“, poichè la legge Severino è applicabile a Berlusconi, come già avvenuto nel caso di altri 37 cittadini italiani”. Un’altra questione riguarda la data del voto in Senato.

Secondo il regolamento, la conferenza dei capigruppo potrà fissare tale data solo dopo che la giunta per il regolamento avrà deciso sul voto segreto o palese, quindi inizialmente è stato previsto che si vada a dopo il 22 novembre, anche se è stato spiegato che dopo il pronunciamento della giunta, verrà convocata subito una conferenza dei capigruppo per fissare la data. Quest’ulteriore rinvio del voto, però, ha mandato su tutte le furie il Movimento 5 Stelle, con la capogruppo a Palazzo Madama Paola Taverna che ha interrotto i lavori dell’Aula per chiedere che si voti il 5 novembre: “Gli italiani onesti chiedono che venga rispettata la legge Severino che prevede il voto immediato sulla decadenza” ha affermato. La proposta dei “grillini”, però, è stata respinta, avendo ottenuto il voto favorevole solo di Sel, oltre che del Movimento.

In aula era presente anche Beppe Grillo, che ha commentato: “Loro rubano tempo”. Sulla retroattività della legge Severino, il Pdl si è appellato anche al premier Enrico Letta, con una sorta di ultimatum: “La delega della legge è ancora aperta, basta aggiungere una riga per dire che non è retroattiva. Letta dica si o no”. Il premier, in via ufficiosa, ha fatto però sapere che non ci sono margini di intervento. Lo stesso Berlusconi, invece, in un’intervista concessa a Bruno Vespa, ha affermato: Il voto sulla mia decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia italiana destinata a restare nei libri di storia: il leader di centrodestra escluso così, con una sentenza politica che è fuori dalla realtà, perchè non si riesce a batterlo nelle urne”.