È allarme cyberspionaggio anche in Italia con l’arresto dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero in seguito a un’operazione della Polizia Postale che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per almeno sei anni ha spiato, raccogliendo informazioni riservate, informazioni e dati sensibili su politici e figure istituzionali tra cui l’ex premier Renzi, Draghi, Alfano o Monti.
Secondo le indagini condotte dagli investigatori della Polizia Postale, i due fratelli gestivano una rete di computer infettati con un malware chiamato Eye pyramid che avrebbe loro consentito di raccogliere informazioni riservate. Ma chi sono i fratelli Occhionero accusati di reato di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato di accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche?
Ingegnere nucleare lui, 45 anni, ed esperta informatica lei, 49 anni, nati e domiciliati a Roma, ma residenti a Londra, Giulio e Francesca Maria Occhionero sono due nomi molto conosciuti nell’ambiente dell’alta finanza capitolina legati anche alla massoneria.
Giulio Occhionero è membro della loggia Paolo Ungari – Nicola Ricciotti Pensiero e Azione di Roma che fa capo alle logge di Grande Oriente d’Italia: nella loggia romana: ne diventa anche maestro venerabile come riporta il gip di Roma Maria Paola Tomaselli.
Giulio Occhionero è managing director della Westlands Securities, società privata fondata nel 1998 che si occupa di consulenze finanziarie a istituti bancari mentre dai profili Linkedin si evince che Francesca Maria, esperta di start up, risorse umane, gestione aziendale, ha ricoperto ruoli direzionali in diverse società e in consigli di amministrazione. Appassionata di sport, parla inglese e arabo e dopo aver lavorato come senior consultant in una società del gruppo Iri, ha fondato ed è stata amministratrice della Westlands Securities Srl.
I due fratelli arrivano anche a fare da consulenti al governo Usa nell’ambito di un’operazione di costruzione di infrastrutture nel porto di Taranto, poi lo scorso anno, la condanna a tre anni per bancarotta fraudolenta e adesso l’arresto.