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Auto: tassata la potenza, ma non il lusso

Auto: tassata la potenza, ma non il lusso

Lo slogan lanciato un po’ da tutti in questo periodo di crisi per evitare il malcontento del cittadino medio è “colpiremo i ricchi!” oppure “tassa sul lusso“. Peccato che poi a conti fatti si finisca sempre con l’aggirare questo intento, che sembra avere solo uno scopo elettorale. La stangata che sta per arrivare sulle automobili ne è la prova. nel nuovo decreto verrà infatti inserito un “superbollo” che colpirà in base ai kW piuttosto che al valore effettivo dell’automobile.

La misura prevede in effetti che per ogni kW superiore ai 185 il bollo aumenti di ben 20 euro. Apparentemente ad essere penalizzati saranno i possessori di Ferrari ed altre fuoriserie con molti cavalli a loro disposizione, ma non è del tutto vero. Molte auto dal valore superiore ai 100.000 euro rimarrebbero indenni dall’aumento, mentre molte di più appartenenti a categorie più popolari subiranno aumenti mastodontici!

L’esempio più semplice e clamoroso che può essere portato per far capire quanto sia iniqua questa norma è dato da due macchine: una è la Seat Leon Cupra R, mentre l’altra è la Porche Cayenne. Se consideriamo che la prima costa meno di un settimo della seconda ci potremo aspettare che paghi le tasse nella stessa proporzione… invece no, la Porche non subirà alcun aumento, in quanto il suo motore diesel eroga solo 176 kilowatt, mentre la seat con 195 kW pagherà un aumento di ben 200 euro!

Questo rischia di diventare un pesante disincentivo al mercato dell’auto, che decisamente non farebbe bene in un momento così delicato come questo; nonostante ciò il problema maggiore lo avrebbero le auto usate, in quanto macchine più costose comprate di seconda mano ad un prezzo più abbordabile da un italiano medio rischiano di diventare un vero e proprio pozzo senza fondo, inaspettato per giunta (per chi aveva fatto i suoi conti ed aveva acquistato questo genere di automobile prima della manovra ovviamente).

 

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