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Sempre più in crisi il mercato dell’auto. Crolli di oltre il 20%

Sempre più in crisi il mercato dell’auto. Crolli di oltre il 20%

Una crisi così nera nel mercato delle automobili non si era ancora vista. In agosto si sono vendute infatti, 56.447 automobili contro le 70.764 dello scorso anno, con un crollo del 20,23%. Mentre a luglio il mercato aveva avuto un calo del 21,39%.

Insomma, l’automobile sta diventando sempre più un lusso, e gli italiani preferiscono fare senza, o tenersi quella che hanno, senza sostituirla. Per il gruppo Fiat, ad esempio, si è registrato ad agosto scorso un calo di vendite, per un totale di 16.689 auto vendute contro le 21mila del luglio 2011. Una riduzione che è la nona consecutiva a due cifre per quel che riguarda il già poco florido mercato automobilistico italiano.

“È un mese non bello in Italia. Si prevede un -20% rispetto al 2011,mai visto numero così basso in vita mia”, ha dichiarato Sergio Marchionne,  amministratore delegato della Fiat, stamattina a Torino. “I dati – ha aggiunto – sono “totalmente in linea con le previsioni. L’andamento in Italia sta andando esattamente nella direzione opposta rispetto al Brasile e al Nord America che ovviamente sono andati alla grande”.

Anche la Motorizzazione sottolinea di aver immatricolato, tra il gennaio e l’agosto 2012, un totale di 981.030 autovetture, con un calo del 19,86% rispetto al periodo gennaio-agosto 2011, e ha registrato 2.710.168 trasferimenti di proprietà di auto usate. Dati, questi delle immatricolazioni, che ci fanno balzare indietro di 50 anni.

“Ma se i livelli di mercato richiamano a quei primi anni ’60 – ha affermato a proposito Jacques Bousquet, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case estere presenti in Italia –  “le prospettive attuali sono ben altre. Quella era l’epoca in cui l’Italia conobbe la sua vera rivoluzione industriale, interessando per la prima volta tutto il territorio nazionale, e che determinò il boom economico italiano, una trasformazione radicale della nostra società. Oggi noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva, che, per quanto concerne l’uso dell’auto, sta minando il nostro diritto alla mobilià’ e al piacere di guida, costringendoci a ridurne l’utilizzo”.

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